STICK MEN: live a Giulianova (testo e foto di Giovanni “Gian Rock” Cionci)
Bagno di folla per il live degli Stick Men, tenutosi lo scorso 16 Marzo presso il Palazzo Kursaal di Giulianova (TE): non ci sono sedie libere, la sala è gremita. E non è un caso, considerando la caratura dei membri della band.
Sul palco un Chapman Stick, una batteria ed una Touch Guitar. Tre strumenti per tre musicisti eccezionali, che non hanno bisogno di presentazioni, con un passato più che illustre ed un presente costellato da miriadi di progetti paralleli. Una carriera di sperimentazione ed innovazione, che li ha portati a lasciare un’impronta indelebile nella storia della Musica. Tony Levin, vero guru del basso e del chapman stick, che ha suonato per e con i nomi più grandi degli ultimi 50 anni, da John Lennon a Peter Gabriel, dai Pink Floyd ai King Crimson, solo per citarne alcuni. Pat Mastelotto, iconico batterista pluridecorato, fondatore dei Mr. Mister, membro dei King Crimson da oltre 30 anni, fondatore degli O.R.k. (assieme a Colin Edwin e ai nostri LEF e Carmelo Pipitone) e con una militanza in almeno un’altra dozzina di band e progetti vari; tra essi, quello dei TU-NER, in duo con il terzo membro degli Stick Men: Markus Reuter, compositore, produttore e chitarrista tedesco, anch’egli con all’attivo dozzine di progetti e collaborazioni, nonchè progettista delle U8 ed U10 Touch Guitar.
I tre salgono sul palco, e si lanciano subito a capofitto in una esibizione davvero maiuscola. Improvvisazione e virtuosismo sono le parole chiave dell’esibizione: le note si susseguono inarrestabili per quasi due ore. Sono brani leggendari dei King Crimson ad aprire e chiudere la scaletta, rispettivamente Larks’ Tongue in Aspic – Part II e una splendida Red. Ma la superband di Robert Fripp torna più volte a far capolino nel corso della serata, punteggiando qua e là la setlist, incentrata per il resto su brani degli Stick Men (tra cui si susseguono, tra gli altri Tentacles, Prog Noir, Danger in a Work Place), e la band regala al pubblico anche un’inedita versione di un nuovo brano, che deve ancora assumere la sua forma definitiva. Il pubblico assiste incantato alle prodezze musicali del trio: Tony Levin con il suo Chapman Stick segue contemporaneamente con le due mani linee di basso e di chitarra, e si armonizza con la Touch Guitar di Reuter, mentre Mastelotto esalta il tutto con poliritmia e commistione tra suoni acustici ed elettronici (da sempre il suo marchio di fabbrica)…e tra un brano e l’altro, neanche a dirlo, applausi scrosicanti.
Alla fine del live, i tre musicisti restano a lungo tra i fan, per foto ed autografi, dimostrando grande umanità e disponibilità, oltre alle indiscusse doti musicali.
In definitiva, un live davvero sopra le righe, di quelli che fanno davvero bene alla Musica e a chi si ostina a continuare ad amarla, in questi tempi culturalmente ed artisticamente bui.
Vi lasciamo alla gallery del nostro Giovanni “Gian Rock” Cionci.










