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SAXON + GIRLSCHOOL + GRAND SLAM @ Live Music Club di Trezzo sull’Adda, 26-02-2025

SAXON + GIRLSCHOOL + GRAND SLAM @ Live Music Club di Trezzo sull’Adda, 26-02-2025
Scritto da Cerutti Giacomo

Per tutti gli amanti dell’heavy metal classico, la MC2 Live ha organizzato un’evento imperdibile, infatti l’affluenza ù stata così numerosa da far registrare il SOLD OUT, portando sul palco del Live Music Club di Trezzo sull’Adda, una vera e propria leggenda della NWOBHM stiamo parlando dei mitici SAXON.

Dopo averli visti di spalla ai Judas Priest lo scorso aprile, gli instancabili Biff Byford e compagni s’imbattono nel tour di supporto al nuovo disco Fire And Damnation, precisamente il ventiseiesimo della loro carriera un grandioso traguardo, inoltre colgono l’occasione per celebrare i 25 anni di Wheels Of Steel pietra miliare del 1980.

Solo questo rende il piatto ricco ma per renderlo ancora piĂč goloso, come special guest sono state scelte le donne rocker per eccellenza, le strepitose GIRLSCHOOL con all’attivo il disco WTFortyfive? uscito nel 2023, mentre in apertura abbiamo i GRAND SLAM originariamente fondati dal compianto Phil Lynott (Thin Lizzy) nel 1984.

Come sempre i fans piĂč irriducibili giungono al locale molto presto, verso sera raggiungono un discreto numero e quando arriva l’ora di apertura, scatta la corsa per guadagnarsi il meritato posto in transenna, durante l’attesa l’affluenza aumenta ed e con l’entrata in scena dei GRAND SLAM la serata ha inizio.

Accolti calorosamente partono con Nineteen, canzone di Phil Lynott che purtroppo morĂŹ un anno dopo averli fondati, quindi Ăš assolutamente doveroso rendergli omaggio mantenendo vivo il suo spirito, dopodichĂ© eseguono canzoni tratte dai loro unici due dischi Hit The Ground del 2019, e, Wheel Of Fortune pubblicato l’anno scorso.

La loro storia che comprende lo scioglimento nel 1986, con la reunion nel 2016 con vari cambi di formazione non ù stata semplice, ma eccoli in gran forma a scaldare l’atmosfera con il loro tipico hard rock, che viaggia sulle sei corde di Laurence Archer unico rimasto della formazione originale, i cui riff taglienti assoli graffianti sono legati dai solidi giri di basso a cura di Rocky Newton.

La melodia Ăš arricchita da un abile tastierista, mentre Benjy Reid rende il tutto piĂč consistente picchiando su piatti e pelli, infine Mike Dyer si dimostra un frontman carismatico dalla voce calda e marcata, Mike e Rocky lo affiancano nei cori e complessivamente tengono il palco dinamici e coinvolgenti, riscuotendo una buona risposta dal pubblico che aumenta con il procedere dell’esibizione.

Purtroppo il tempo ù tiranno e con la celebre cover Whiskey In The Jar cantata all’unisono, gli Irlandesi-britannici terminano un’esibizione vincente, fungendo da rampa di lancio dando la giusta spinta alla serata, raccogliendo meritati applausi possono lasciare il palco a testa alta.

Setlist:
Nineteen (Phil lynott song)
Crazy
Military Man
Spitfire
Sisters Of Mercy
Whiskey In The Jar (Traditional cover)


Dopo questo primo riscaldamento, la serata prosegue con le grandi esponenti del female rock, le luci si spengono ed appare Jackie Chambers sulle note di Demolition Boys, si sollevano urla che aumentano con l’arrivo delle compagne ed ecco le GIRLSCHOOL rianimare il Live Club.

Purtroppo per problemi di salute non parteciperà la storica batterista Denise Dufort, questa ù una grave mancanza oltre che un amara sorpresa, spero si riprenda presto! Detto questo l’esibizione procede a ritmo costante, concentrano il set sui primi tre dischi esaltando il pubblico con cavalli di battaglia come C’mon Let’s Go, Screaming Blue Murder, Race With the Devil e altre, mentre dal nuovo quattordicesimo disco WTFortyfive? eseguono solo It Is What It Is, dimostrando musicalmente di saper tirare ancora fuori gli artigli.

La fronwoman Kim McAuliffe dal 1978 tiene strette le redini della ritmica, sprigionando riff aggressivi come lo ù ancora la sua voce, al suo fianco Jackie Chambers rinforza la ritmica arricchendola di sfreccianti assoli, mentre la nuova bassista Olivia Arey (Dungeon, Raze), entrata nella band l’anno scorso si dimostra un buon acquisto, tracciando corpose linee di basso e risultando già ben integrata.

Le nostre eroine tra loro sono ben affiatate ed agguerrite, infine alla batteria Denise Ăš sostituita da Lawrence Paterson, il quale giĂ  militante negli Alcatrazz, Hellbastard e Iron Knights si rivela un ottimo elemento picchiando duramente, il pubblico sempre piĂč numeroso Ăš entusiasta di questo ritorno negli anni ’80, catturato dall’energia delle ragazze e del loro hard’n’heavy.

Ovviamente da parte loro non poteva mancare un omaggio agli amici Motorhead, ed ecco che sparano Bomber cantata da tutti squarciagola, terminando poi con l’immancabile Emergency per un finale travolgente, ancora oggi le GIRLSCHOOL hanno dato prova di essere la female rock band piĂč longeva al mondo, tenaci e coese hanno dato il massimo dall’inizio alla fine, ogni applauso ed incitamento se lo sono ampiamente guadagnato.

Setlist:
Demolition Boys
C’mon Let’s Go
The Hunter
Hit and Run
Future Flash
Kick It Down
It Is What It Is
Screaming Blue Murder
Race With the Devil (The Gun cover)
Bomber (Motorhead cover)
Emergency


Dopo queste prime due iniezioni di hard’n’heavy, i fans che ormai hanno riempito totalmente il locale, sono in trepidante attesa di ricevere il dosaggio finale, che solo i mostri sacri dell’heavy metal che stanno per calcare il palco possono dargli, il culmine della serata ù vicino e la tensione ù palpabile.

Quando le luci si spengono si solleva il tradizionale coro d’incitamento, preceduti dalla minacciosa intro The Prophecy ecco i tanto attesi SAXON prendere posizione, sovrastati dalle urla di benvenuto attaccano con Hell, Fire and Damnation, dando una scossa tellurica che si propagherà per l’intero show.

Il set proposto Ăš decisamente abbondante tanto da dividerlo in tre parti, nella prima danno spazio al nuovo disco suonando quattro canzoni, traendo poi dal passato classiche perle heavy come Dogs of War, And the Bands Played On e Strong Arm of the Law giusto per citarne alcune.

Con 1066 si conclude la prima parte del set, dove i nostri idoli hanno già portato l’entusiasmo ad un livello alto, vi lascio immaginare il boato quando Biff Byford, annuncia la celebrazione del capolavoro Wheels Of Steel, iniziando con la rombante Motorcycle Man e rispettando la tracklist, l’intero pubblico in particolare i fans old school fanno ritorno nel 1980.

A tal proposito anche per band il tempo sembra essersi fermato a quell’epoca, con immensa tenacia e passione sparano una canzone dopo l’altra senza pause, Doug Scarrat ù un inesauribile fonte di poderosi riff ed assoli fulminanti, al suo fianco dal 2023 abbiamo Brian Tatler altro pilastro dell’Heavy, militante negli storici Diamond Head rinforza la ritmica come un muro di mattoni.

I giri di basso sferrati dallo scatenato Nibbs Carter, sono potenti come vortici che amalgamano perfettamente la ritmica, mentre il motore a propulsione Nigel Glockler non perde un colpo suonando con immensa potenza e precisione, procedendo come un carro armato fa tremare il palco.

Incredibile come questi elementi, piĂč vanno avanti con il tempo piĂč migliorano, tengono il palco con dinamicitĂ  e forte coesione, infine abbiamo il comandante del plotone l’inossidabile Biff Byford, che guida l’esibizione con invidiabile carisma e professionalitĂ , tenendo in pugno la folla sempre piĂč in delirio con la sua implacabile voce, inoltre non perde occasione per farsi passare dai fans vinili e giubbotti da autografare.

Una volta eseguito interamente il disco pensate che sia finita? Vi ricordo che manca la terza parte dello show! Dopo una breve pausa per permettergli finalmente di ricaricare le batterie, eccoli tornare alla ribalta con Crusader, seguita dalla terremotante Heavy Metal Thunder che non lascia scampo, dopodiché arriva Denim And Leather, infine danno il colpo di grazia con Princess Of The Night.

Byff e compagni hanno spremuto fino all’ultima goccia l’esercito di fans, che tra canti in coro e moshpit hanno dato il massimo del supporto, terminando con tonnellate di urla ed applausi durante i saluti finali, dal 1978 i SAXON hanno dimostrato ancora oggi, di essere delle inarrestabili macchine da guerra suonando con una tale energia e passione, da mettere in ombra le band di nuova generazione, granitici dalla prima all’ultima nota, che altro dire grazie di esistere Never Surrender!

Ho avuto piĂč volte l’occasione di vedere live i SAXON, sapevo di aspettarmi un grandioso show, ma stasera sono riusciti a superare le mie aspettative, una performance incandescente che non ha fatto prigionieri ma un vittorioso SOLD OUT!

Insieme alle fenomenali GIRLSCHOOL e gli ottimi GRAND SLAM, hanno trasformato il Live Music Club nel tempio sacro della NWOBHM, ringraziamo la MC2 Live per aver organizzato questo fantastico evento. Alla prossima!

Setlist:
Intro – The Prophecy
Hell, Fire and Damnation
Dogs of War
Backs to the Wall
Madame Guillotine
And the Bands Played On
Dallas 1 PM
Solid Ball of Rock
There’s Something in Roswell
Strong Arm of the Law
1066

Motorcycle Man
Stand Up And To Be Continued
747 (Strangers In The Night)
Wheels Of Steel
Freeway Mad
See The Light Shining
Street Fighting Gang
Souzie Hold On
Machine Gun

Encore:
Crusader
Heavy Metal Thunder
Denim And Leather
Princess Of The Night


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Giacomo Cerutti

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