Spesso alcuni momenti della nostra vita ci scivolano addosso, facendoci andare avanti come se nulla fosse successo. Ai Koo piace soffermarsi, cercare di capire e, magari, riuscire a dare un senso a questi momenti.
– Ciao ragazzi! Da poco avete iniziato a percorrere in maniera decisa il vostro percorso musicale e, noi, siamo curiosi di conoscere le note che vi frullano in testa. Chi sono i Koo? Da dove vengono?
Ciao. I Koo sono specificatamente Valerio Cicchinelli alla voce e alle sequenze, Umberto Andreacchio al basso, Giancarlo Andreacchio alla chitarra e Flavio Varisco alla batteria. Siamo tutti della zona che si estende da torvaianica ai castelli romani. Un po’ sparsi. Ma siamo soprattutto un gruppo di ragazzi che avevano bisogno della musica per potersi esprimere un po’ meglio rispetto al quotidiano.
– Sicuramente, le tra le righe dei vostri brani, si scorgono generi musicali differenti. Cosa vi ha portato fin qui?!
Le influenze in effetti sono svariate. Abbiamo fotografato un momento che ci stava accompagnando da un po’ di tempo, nato e cresciuto negli anni e diversificatosi man mano. Forse avremmo dovuto agire prima, ma è anche grazie alle attese che abbiamo vissuto che oggi presentiamo l’EP.
– Marea, vostro primo EP. Primo progetto. Quali sono i temi principali? Parlatecene. A cosapensavate quando l’avete scritto? Cosa vi ha influenzati?
Non avevamo in testa una serie di tematiche da eviscerare. Ci siamo trovati però a fronteggiare un filo conduttore che in un certo senso ha legato il tutto. Probabilmente ascoltando con calma Marea , soprattutto con mente ancora più lucida, possiamo identificare un senso di malinconia e rabbia che tratteggia un po’ tutto il lavoro. E’ un percorso fatto di ricordi e riflessioni, più o meno vicine al nostro vissuto e più o meno legate a specifiche esperienze che abbiamo avuto. Marea, per esempio, non si limita a parlare di una potenziale storia d’amore, ma è stata scritta con l’immagine di una separazione più ampia, come quella che si potrebbe vivere emigrando, costretti a lasciare tutto senza averlo realmente potuto scegliere.
– Un mix di Grunge, Progressive ed Elettronica con un pizzico di cantautorato. Questo quello che si riesce a intravedere in Marea. Sembra che i brani siano orientati verso la cura del tempo e dei dettagli, come se fossero stati scritti dopo una matura presa di coscienza. E’ per caso questa la filosofia dei Koo?
Sicuramente. Prima di procedere alle registrazioni dell’ep, abbiamo fatto molte volte i conti con le canzoni e con ciò che volevamo esprimere. E’ stato un percorso lungo, non esente da difetti e mancanze, ma che sicuramente ci daranno qualcosa sul quale riflettere e lavorare. Sia dal punto vista musicale che testuale, le canzoni hanno avuto una loro continua evoluzione, anche allontanandosi magari dall’idea iniziale con la quale erano nate. Non ci siamo preclusi e non ci precludiamo a nulla.
– Sullo sfondo della vita qualcuno è intrappolato nella frenesia. A voi viene data la possibilità di indossare, per sfuggirle, delle comode scarpette. Verso cosa sudereste?
Una cosa forse scontata, ma vera e significativa: vivere con ciò che ci fa sentire bene. Fare musica, interpretarla, viverla. Questo è il desiderio e ciò verso cui suderemmo. E nella nostra misura già sudiamo.
– E se volessimo intercettarvi, magari per ascoltarvi live, dove possiamo trovarvi? Quali sorprese dovremmo aspettarci?!
Ci trovate il 24 di maggio al circolo degli artisti in apertura agli Area 765. Dopo di che stiamo organizzando qualche data per giugno e per l’estate e che speriamo di poter confermare a breve. Per quanto riguarda le sorprese qualcuna in mente ce l’abbiamo. Magari puntando l’attenzione sull’aspetto scenografico del live.
Non ci resta che augurarvi di riuscire a seguire la vostra strada, nel migliore dei modi!