La serata di sabato scorso al Traffic di Roma, ha radunato sotto lo stesso palco tutti quelli che fanno parte della scena New Wave/Dark romana. Tutti lì per i Pink Turns Blue, spalleggiati dagli italiani Last Movement. La band New Wave tedesca, si è presenta a Roma con 5 mesi di ritardo rispetto alla data fissata inizialmente, che era prevista in Ottobre.
L’evento, nella cornice più adatta possibile, si è aperto con i Last Movement, mentre il locale andava riempiendosi man mano. La loro musica a cavallo tra Post Punk e Shoegaze, ha fermato le chiacchiere e ha richiamato il popolo nero verso il palco. Come capita spesso in queste occasioni, i più si fermano a 6/7 metri dal palco. Un po’ come quando il gatto vuole le coccole, ma ti rimane a due metri a guardarti con gli occhi sgranati senza alcun motivo, mentre tu cerchi di farlo avvicinare. I Last Movement sono piaciuti sempre di più mentre si susseguivano le (purtroppo) poche canzoni in scaletta.
Una pausa interminabile e i Pink Turns Blue salgono sul palco: Mic Jogwer voce e chitarra, Andreas Piappert alla batteria e Reini Walter al basso (ma poteva essere anche Dodi Battaglia dei Pooh… sono due gocce d’acqua). Freddi col pubblico come da tradizione, attaccano a suonare senza sosta, è un susseguirsi quasi epilettico di canzoni che ripercorrono i 28 anni di carriera.
Era il 1985 quando il gruppo iniziò a suonare sui palchi tedeschi e due anni dopo, arrivò il primo album, forse il capolavoro assoluto della band, If Two Worlds Kiss, ed è da lì che i Pink Turns Blue vanno a pescare per far muovere anche i più tranquilli tra il pubblico. I Coldly Stare Out, State of Mind, When it Rains… fino alle colonne portanti dell’intera discografia: Walking on Both Side, Missing You, Michelle, Touch the Sky. I più fomentati iniziano ad oscillare, sbattendosi l’un l’altro, mentre il gruppo mantiene la formula: annuncio traccia + attacco.
Il Traffic Live Club conferma la sua peculiarità nel saper scegliere bene, portando un gruppo cardine del Dark teutonico. Amati e quasi commoventi, i Pink Turns Blue hanno fatto rivivere le atmosfere che molti, tra cui me, non hanno mai vissuto per motivi anagrafici.
Un grazie particolare a Kendra Moon per le foto.
E un ringraziamento speciale a Sputnik, organizzatrice dell’evento, per la collaborazione.