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Beth Jeans Houghton and the Hooves of Destiny live @ Locanda Atlantide (testo e foto di Laura Dainelli)

Non si può certo dire che la bellissima Beth manchi di presenza scenica!
Lei è una cantante originaria di Newcastle, Inghilterra, che ha iniziato come solista ma che poi ha deciso di coinvolgere più attivamente e portare con sé in tour un discreto numero di musicisti che sono la sua band ma anche persone a lei molto vicine, una sorta di seconda famiglia che ricorda molto il bro-factor di cui hanno parlato in passato tante band, quel senso di condivisione e vicinanza che solo il comporre musica riesce a cementare.
Da qui l’aggiunta di and the Hooves of Destiny, nome fantasioso quanto evocativo su mille fronti. Questa band così composta ci ha regalato una performance che definirei ben al di là delle aspettative, veramente coinvolgente.
La splendida signorina Houghton è stata definita da alcuni critici musicali e dai suoi fans come la “la Gwen Stefani inglese con un tocco di Brody Dalle” per la somiglianza con queste altre due artiste non solo dal punto di vista estetico ma anche di grinta che hanno nell’approccio con il pubblico e nell’entusiasmo che trabocca da ogni loro centimetro di pelle. Si chiama passione per quello che fai, più semplicemente, ma è un concetto comunque sconosciuto ai più. Ahimè!
Il tour in corso, che sta toccando diverse città italiane ed europee, è dedicato alla presentazione del nuovo album Yours truly, cellophane nose, il primo vero della band al completo ma anche di Beth Houghton da singola. Lei infatti ha inciso già diversi singoli come solista tra il 2008 ed il 2009, tra i quali ricorderei soprattutto Golden/nightswimmerche le ha regalato il successo al punto da spingere persino una importante casa discografica statunitense, la Mute, ad interessarsi a lei, che ha colto al volo la grande opportunità trasferendosi per un certo periodo a Los Angeles, una meta tra l’altro ben più affine al suo stile musicale rispetto alle piccole città inglesi (con tutto il rispetto per la musica che hanno sfornato dagli anni Settanta ad oggi, inteso J !)
Negli ultimi due anni, con la Mute sono stati incisi altri due singoli di grande successo, Dodecahedron  e Sweet Tooth Bird, i quali con il sodalizio nel frattempo consolidato con gli altri Hooves of Destiny hanno fatto da brillantissimi apripista all’album.
Il suo stile infatti potremmo definirlo come un’interessante convergenza di rock, folk, glam rock, completati da cori vagamente angelici ed incredibili assoli acustici di chitarra e tastiere. E per questi ultimi in particolare il talento dei musicisti che compongo la band è assolutamente da mettere in rilievo, lasciano quasi senza parole. Ma il vero completamento dello show sono sicuramente grinta e presenza scenica di cui parlavo prima, che gli regalano quel “quid” in più per restare nel cuore sia dei fans sia di chi magari si trova lì quasi per caso, e difficilmente potrà non esserne rapito.
Un altro tratto che rende la cantante davvero affascinante è la sua umanità ed il suo modo di porsi così semplice e dolce in modo veramente disarmante. Prima di esibirsi, infatti, ha trascorso diverso tempo a fare foto e chiacchierare con un gruppo di fans, e devo dire che la chiacchierata con lei è stata una di quelle che veramente scaldano il cuore, ed è una cosa che decisamente non capita spesso.
Voglio concludere i commenti sulla serata ringraziando la Locanda Atlantide ed Ausgang, promotere dell’evento, per la loro gentilezza, simpatia e modo di fare cosi accogliente che da sempre li caratterizzano, e che non sono affatto cose scontate in tutti i locali. Ma soprattutto li ringrazio per il loro orecchio sempre molto attento ad artisti più di nicchia che ci aiutano a far apprezzare e conoscere, e che hanno quanto noi voglia di proporre.

Grazie a tutti quelli che hanno contribuito alla riuscita di questa serata, ed anche a chi ha creduto in Beth Houhgton fino a farla arrivare a questo punto, sperando che arrivi ancora lontano e di rivederla presto in Italia con tutta la sua band!


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