Score
Artwork
Potenzialità
Concept
Conclusione : Rilassanti
La band laziale firma il suo terzo album, proseguendo il percorso sonoro iniziato negli anni passati con Springtime e One Day We Drove Out Of Town. Il disco esce con le etichette indipendenti Mia Cameretta/Lady Sometimes, e si avvale del supporto della strumentazione di Filippo Strang.
You Can Dream It In Reverse si muove tra le linee melodiche e morbide del folk-rock americano e lo slowcore lo-fi più dilatato.
Apple trees è la vera ballatona malinconica che mancava al gruppo; Late summer è folk-country, molto vicino alle sonorità dei Wilco; il ritmo si alza con No ok, mentre Sequoia ci mostra il lato slowcore dei Black Tail; infine The great comet of 1996 è forse la canzone che sintetizza meglio il loro sound (molto emozionante la coda strumentale). Il loro mood è essenzialmente un mix di arpeggi inseriti in un contesto rock alternativo ed emotivo. Inoltre questo nuovo lavoro è arricchito dal mellotron, presente in alcuni pezzi (Apple trees).
A tratti sembra di intravedere le influenze di Sparklehorse, uno degli artisti cult dell’indie americana, a dimostrazione che la loro musica ha una vera vocazione internazionale.
Tracklist:
- China Blue (Sixteen)
- Sequoia
- Stars Colliding
- The Great Comet of 1996
- Sun
- Apple Trees
- Not OK
- Late Summer
- Firecracker