Russian Circles – Blood Year (Sargent House, 2019) di Francesco Sermarini
Made in Chicago, i Russian Circles nel corso degli anni e di svariati dischi sono diventati punto di riferimento per il post metal strumentale. Innegabile è la loro capacità tecnica e di ricerca nel suono nel formare monoliti immensi e rocciosi, mettendo da parte la classica struttura “crescendo-calando” per preferire un songwriting dagli esiti più pesanti. Con questo Blood Year, loro settimo disco in studio, i nostri non cambiano le coordinate autoimpostasi. Questo farà certamente piacere ai fan più consolidati, ma il disco finisce così per diventare uno stampo di quello che il genere propone. Sia ben chiaro, benché…
Concept
Artwork
Potenzialità
50
Conclusione : Già sentito
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Made in Chicago, i
Russian Circles nel corso degli anni e di svariati dischi sono diventati punto di riferimento per il post metal strumentale. Innegabile è la loro capacità tecnica e di ricerca nel suono nel formare monoliti immensi e rocciosi, mettendo da parte la classica struttura “crescendo-calando” per preferire un songwriting dagli esiti più pesanti.
Con questo Blood Year, loro settimo disco in studio, i nostri non cambiano le coordinate autoimpostasi. Questo farà certamente piacere ai fan più consolidati, ma il disco finisce così per diventare uno stampo di quello che il genere propone.
Sia ben chiaro, benché la forma pressoché scolastica di Blood Year, rimane un disco con un suo valore e dei pregi. Tracce come Milano o Sinaia presentano dei momenti interessanti e degni di nota, ma il resto del lavoro è difficilmente indimenticabile o da segnalare. Purtroppo è tutto qui quello che si può dire su quest’ultima fatica dei Russian Circles, nonostante delle belle produzioni (Kurt Ballou difficilmente sbaglia in quest’ ambito) e delle doti tecniche ben note, il sentore di già sentito si fa molto preponderante.
È vero il detto “squadra che vince non si cambia”, ma in questo caso specifico forse sarebbe stato necessario qualcosa in più.
Tracklist:
- Hunter Moon
- Arluck
- Milano
- Kohokia
- Ghost on High
- Sinaia
- Quartered
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