Score
Artwork
Potenzialità
Concept

Sebbene ci sia stato uno smorzamento complessivo delle aspettative che il post-metal/rock di 10-15 anni fa aveva fomentato, e nelle quali la band trovava la propria naturale appartenenza, è attraverso un processo di crescita e ricerca di prospettive diverse che i Pelican introducono l’arrivo ad uno spazio nuovo.
In questa nicchia scavata in un passato incisivo ed intenso, Nighttime Stories si getta in un presente maturo tra ritmi energici e riff abissali e cupi, su uno sfondo comune diretto, senza orpelli.
Il disco scivola rapido nei 50 minuti complessivi ed il titolo stesso è quantomai emblematico del contenuto: è nelle ore notturne che arriva, in genere, uno stato di consapevolezza diverso, una strana introspezione che rende più prossimi a se stessi e al nocciolo di idee ed emozioni. Le tracce, tutte senza testo come da copione, si aprono con un tributo, WST, in cui Thomas suona la chitarra acustica che apparteneva al padre, ad inaugurare una prima metà del disco cucita da ritmi incalzanti e simile, in linea di massima, all’immagine “originale” dei Pelican ; si arriva quindi a It Stared At Me che segna, invece, un punto di snodo più lento per i pezzi restanti, verso un finale a tinte intime, quasi solenni come nella title track e nella pesante bellezza di Full Moon, Black Water.
Nighttime Stories è senza dubbio un album complesso, in equilibrio tra l’essenza dirompente dei primi Pelican, così dura a morire, e un’epoca nuova, più tagliente e scarna che trafigge il bersaglio con una precisione millimetrica.
Tracklist:
- WST
- Midnight and Mescaline
- Abyssal Plain
- Cold Hope
- It Stared at Me
- Nighttime Stories
- Arteries of Blacktop
- Full Moon, Black Water