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An Isolated Mind – I’m losing myself (1216035 Records dk, 2019)

Non è facile approcciarsi ad un album intitolato I'm losing myself e che riporta, a detta dell'artista, come fonte primaria di ispirazione "una profonda crisi esistenziale". Chi scrive non sarà mai un fan di determinate tematiche ma a volte, come in questo caso, è bene addentrarsi e provare a capire perché e come l'autore abbia deciso di aprire il proprio animo, e relativi tormenti, a degli sconosciuti. Visto il genere e il suo sviluppo, è da escludersi qualsiasi velleità commerciale. Raramente ho ascoltato musica così ostinatamente ardua e poco propensa a farsi capire. Musica in cui troviamo il black metal come…

Score

Artowrk
Potenzialità
Concept

Voto Utenti : 4.68 ( 2 voti)
Non è facile approcciarsi ad un album intitolato I’m losing myself e che riporta, a detta dell’artista, come fonte primaria di ispirazione “una profonda crisi esistenziale”. Chi scrive non sarà mai un fan di determinate tematiche ma a volte, come in questo caso, è bene addentrarsi e provare a capire perché e come l’autore abbia deciso di aprire il proprio animo, e relativi tormenti, a degli sconosciuti.

Visto il genere e il suo sviluppo, è da escludersi qualsiasi velleità commerciale. Raramente ho ascoltato musica così ostinatamente ardua e poco propensa a farsi capire. Musica in cui troviamo il black metal come filone principale, ma che poi tende a imbastardirsi e mostrare altre sfaccettature: deat, doom e ambient su tutte. Lo potremmo definire come un “post metal” moderno che rappresenta il medium scelto dall’autore per esprimere la propria profonda rabbia e frustrazione. Sentimenti espressi a pieno dalle sonorità taglienti e oscure di voce e chitarra. Questi sentimenti sembrano mutare all’avanzare del disco e finiscono per lenirsi nei due brani conclusivi, la title track I’m losing myself e la successiva I’ve lost myself, che sa tanto di presa di coscienza ed accettazione della propria condizione.

Ascolto consigliato? Difficile a dirsi. È un album fatto di musica sporca, dura, poco concisa e che, ce lo auguriamo, è servita all’autore per affrontare un personalissimo disagio interiore. Se avete voglia di calarvi in questo antro buio e sporco, sappiate a cosa andate incontro.

Tracklist:

  1. We Are Fragile Vibrations
  2. Afraid Of Dissonance
  3. Eternity In A Minute
  4. Turritopsis dohrnii
  5. Pathologized Existence
  6. I’m Losing Myself
  7. I’ve Lost Myself


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Alessandro Magister

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