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Oozing Wound – High Anxiety (Thrill Jockey, 2019) di Alessandro Magister

Quando mi arriva la notifica di Messenger so già che, con ogni probabilità, c'è ad attendermi il buon vecchio Giuseppe Grieco con qualche suggerimento per le review. Temendo sempre che si tratti di post metal futuristico della Groenlandia o roba altrettanto stimolante, procedo con estrema cautela ma devo riconoscergli che spesso ci azzecca. È appunto il caso di questo High Anxiety degli Oozing Wound, trio di capelloni di Chicago che si definiscono "amanti dell'erba e capaci di creare musica tale da spezzarti il collo". Bene. Non ho elementi per giudicare la prima parte dell'autobiografia ma sulla seconda mi trovo ad essere assolutamente…

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Quando mi arriva la notifica di Messenger so già che, con ogni probabilità, c’è ad attendermi il buon vecchio Giuseppe Grieco con qualche suggerimento per le review. Temendo sempre che si tratti di post metal futuristico della Groenlandia o roba altrettanto stimolante, procedo con estrema cautela ma devo riconoscergli che spesso ci azzecca.

È appunto il caso di questo High Anxiety degli Oozing Wound, trio di capelloni di Chicago che si definiscono “amanti dell’erba e capaci di creare musica tale da spezzarti il collo“. Bene. Non ho elementi per giudicare la prima parte dell’autobiografia ma sulla seconda mi trovo ad essere assolutamente d’accordo. La loro musica è un azzeccatissimo mix di sludge e thrash, all’insegna del rumore come dio da idolatrare. Un motto che ben si addice a questa band è “Non ce ne frega un cazzo di nessuno, odiamo e prendiamo in giro tutti” così come ci suggerisce la opener Surrounded By Fucking Idiots in cui il vocalist e chitarrista Zack Weil si prende gioco dei vizi e difetti della società contemporanea, spaziando dalla Nasa fino ai terra-piattisti.

Questa è l’idea dietro ognuna delle 7 tracce di questo breve e furioso disco. Nonostante sia stato registrato in soli quattro giorni, è sbagliato temere di trovarsi di fronte ad un’opera approssimata e dozzinale. Tutt’altro. I suoni, seppur volutamente taglienti e crudi, nascondono una certa cura e non si limitano ad una valanga di riff buttati qua e là. Addirittura nella traccia più lunga, Birth of a Flat Earther, troviamo parti di elettronica e di sassofono a testimoniare la volontà di spingersi un po’ al di fuori dei canoni della band. Facile immaginare anche come questo album possa avere un incredibile impatto live grazie a canzoni quali Filth Chisel e Tween Shitbag, probabilmente i brani più divertenti e coinvolgenti.

Non rimarrà certo nella storia ma è un disco che trasmette leggerezza nei temi e tanta voglia di divertirsi nella musica, come si faceva nei garage usati come sale prove a 15 anni.

Tracklist:

  1. Surrounded By Fucking Idiots
  2. Filth Chisel
  3. Tween Shitbag
  4. Die On Mars
  5. Birth of a Flat Earther
  6. Riding The Universe
  7. Vein Ripper


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Alessandro Magister

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