Score
ARTWORK
POTENZIALITA'
CONCEPT

Dall’inizio fino a Are We There del 2014, la vita di Sharon Van Etten è stata piagata da una relazione amorosa malsana, tale triste fattore aveva pesantemente influenzato la scrittura dei dischi, rendendoli ciò che sono e facendoceli apprezzare.
L’ultimo periodo ha però segnato una svolta, finalmente in positivo. La Etten ha iniziato gli studi di psicologia al Brooklyn College, è entrata in una relazione amorosa con Zeke Hutchins, suo batterista diventato poi suo manager, ha partecipato ad alcune serie televisive (tra cui l’importantissima Twin Peaks) e, soprattutto, è diventata madre.
L’aver avuto un bambino è quello che in particolar modo ha influenzato la stesura di Remind Me Tomorrow, donandogli una bella luce autunnale. Inizialmente scritto solo su pianoforte, l’album è stato poi prodotto e riarrangiato dal sapiente John Congleton (nome legato a personalità come St. Vincent, Angel Olsen, Anna Calvi, Explosions In The Sky), la cui mano ha dato all’intero lavoro un suono ricercatamente vicino al lo-fi.
Abbandonate le ballate country degli esordi, è la giusta miscela tra alternative rock e dolce elettronica ad essere a fondamento dei brani, che si presentano sempre complessi e stratificati. Il pianoforte e il synth aprono il disco in I Told You Everything, prima della pacata esplosione delle percussioni. L’equilibrio sonoro è sempre ben riuscito, sia che viri più sul lato elettronico (Jupiter 4, Hands) o quello rock (Comeback Kid, Malibu), e riesce a donarci momenti molto alti, che personalmente riconosco in No One’s Easy To Love e You Shadow. L’unico pezzo debole a mio avviso è Memorial Day, che con le sue sonorità allucinate male si integra con il resto. Per in nostalgici poi è presente Seventeen, brano sull’adolescenza della cantante e richiamante la discografia passata.
Remind Me Tomorrow è un album di svolta, e alle svolte bisogna abituarvici, soprattutto se si è seguita Sharon Van Etten sin dai suoi esordi. Una volta compreso il cambio di rotta, è difficile non notare la bontà di quest’ultimo disco, in cui l’artista sembra dopo tante lotte aver trovato la pace.
Tracklist:
- I Told You Everything
- No One’s Easy To Love
- Memorial Day
- Comeback Kid
- Jupiter 4
- Seventeen
- Malibu
- You Shadow
- Hands
- Stay