Si può dire che gli americani death metaller Horrendous hanno fatto il botto ormai. Dopo aver ottenuto sempre maggiori consensi e fama nello scenario underground in patria, firmano con la europea Season of Mist, conosciuta per avere tra le sue scuderie alcune delle realtà metal più interessanti attualmente in circolazione. Idol è il nome del quarto disco dei nostri, lavoro che porta avanti quella voglia di diventare una sorta di enciclopedia del death metal, presentando le varianti e sfumature proposte da decine e decine di gruppi che hanno arricchito e portato il genere a quello che è oggi. Che questo possa risultare come un “non avere una propria personalità”? Probabile, però sono innegabili le grandi doti compositive del gruppo, concependo strutture cervellotiche degne degli Atheist o degli ultimi Death. Le chitarre di Matt Knox e Damian Herring si intrecciano tra di loro in melodie vecchia scuola, riff trasheggianti e assoli spacca-mascella, il tutto in brani dai tempi sincopati e dall’umore mutevole. Alcune delle tracce presenti in questo LP faranno contenti tutti i patiti dei virtuosismi non fini a sé stessi, come la semi title track The Idolater, Golgothan Tongues o la conclusiva Obolus.
A conti fatti è un buon disco, che tutti i patiti del genere dovrebbero tenere in forte considerazione. Come detto prima, non brillerà per una forte individualità e, a dirla tutta, non sono presenti momenti indimenticabili come nei precedenti Anareta o Ecdysis, però grazie all’ingegno nel creare qualcosa di comunque ispirato e per la sua durata contenuta, sicuramente riuscirà a stupirvi lo stesso.
Tracklist:
- Prescience
- Soothsayer
- The Idolater
- Golgothan Tongues
- Divine Anhedonia
- Devotion (Blood for Ink)
- Threnody
- Obolus