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REAL RELICS #2 – Sex Pistols – Live @Winterland Arena, San Francisco (di Stefano D’Offizi)

pistolsGennaio 1978: il Punk Rock Britannico viene rappresentato nel mondo da band come Damned, UK Subs, Clash e soprattutto Sex Pistols. Proprio questi ultimi si imbarcano in un tour negli Stati Uniti (inizialmente previsto per il precedente dicembre) che conta soprattutto date nel sud, il tutto disegnato e progettato direttamente da Malcolm McLaren, storico manager tuttofare dei Pistols. Tra McLaren e la east coast statunitense non corre certo buon sangue, così che l’intero tour si rivela quasi del tutto ostile, sia per un pubblico non certo amante del genere, sia per la scarsa organizzazione (resta ancora da capire quanto sia stata casuale e quanto voluta) dei club incaricati di ospitare i Pistols, ed anche la band ci mette del suo.
sidTra la svogliatezza di Johnny Rotten e le continue follie (su palco e non) di Sid Vicious, non basta la buona volontà di Steve Jones e Paul Cook, che si ritrovano a fare da collante fin troppo sfilacciato. Vicious viene avvistato più volte mentre deambula malamente in cerca di “facili svaghi”, sia prima che dopo i concerti, a volte anche durante, come testimoniano le parole dello stesso Rotten: “iniziò a comportarsi come quel genere di zombie perennemente sotto shock…”. Ed è così che Sid “Il Cattivo” prende il sopravvento sulla sua stessa persona; a San Antonio dopo aver insultato l’intera platea diviene bersaglio di una lattina, in tutta risposta colpisce uno spettatore con il basso, la sera successiva simula un rapporto orale sul palco, ed ancora a Dallas (durante una crisi di astinenza da eroina) sale sul palco con le parole “Gimme a fix” incise sul petto. Più tardi, giunto in ospedale a causa delle ferite provocate dal suo auto-lesionismo, pare che abbia picchiato una fotografa, attaccato una guardia di sicurezza, per venir poi immobilizzato dai suoi stessi body guard.
rotten
Naturalmente ogni ingrediente è al posto giusto per innescare una ricetta al gusto di veleno: Rotten sempre più svogliato finisce per isolarsi dai compagni, soprattutto da Vicious, che con i suoi comportamenti va ben oltre lo sfidare la sorte e la pazienza della band. L’ultima data del tour Americano si svolge il 14 gennaio 1978 al Winterland Arena di San Francisco, i Sex Pistols sono stremati, provati oltre ogni limite, sempre più sul orlo di un pericolosissimo baratro. Tutto va storto; Vicious non ne imbrocca una, facendo infuriare un pubblico decisamente annoiato. Rotten rompe gli argini in chiusura (mentre suonano No Fun, cover degli Stooges) se la prende con la platea: This is NO FUN, at all” palesando il suo sgomento, quindi continua “Ever get the feeling you’ve been cheated?” (“Non c’è nulla di divertente, vi siete mai sentiti presi per il culo?”), infine getta a terra il microfono e lascia il palco guadagnando i camerini. In quel preciso istante si può dire, sono finiti i Sex Pistols e con loro l’era del “Punk Cattivo”, portando con se un’intera generazione, un modo di vivere o non-vivere.
iconTre giorni dopo Johnny Rotten dichiara pubblicamente la sua uscita dal gruppo affermando “Ho odiato l’intero piano d’azione. Era tutta una farsa. Mi sono sentito truffato. Sid era completamente fuori di cervello. Malcolm non me ne avrebbe mai parlato. Si sarebbe girato e avrebbe detto a Paul e a Steve che era tutta colpa mia, perché io non avrei accettato niente di tutto questo”.
Nemmeno un anno dopo, i Sex Pistols cessano definitivamente di esistere, lasciando ai posteri un unico album ed una storia pregna di vita alle proprie spalle, e nessuno si sarebbe mai azzardato a chiamarla “Carriera”.

 


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Stefano D'Offizi

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