Velodrama – L’EticAmorale – FirstLine, 2015 (di Davide Celli)

A volte capita che non sei nato in una provincia sperduta o in un quartiere ai margini della metropoli. Capita che non hai una famiglia sotto la soglia di povertà o storie pesanti nel tuo passato. Eppure, se hai trent'anni e sei cresciuto in Italia, di motivi per vivere nel disagio ne hai. I Velodrama raccontano un istantaneo della realtà che assorbono quotidianamente con prosa mai banale senza cadere nelle facile retorica di matrice sessantottina o nell'autolesionismo che tanto ha caratterizzato il rock degli anni zero. Questo di cui parliamo potrebbe essere un disco scritto da Rino Gaetano se cantasse…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Potente!

Voto Utenti : 4.38 ( 2 voti)

04 BOUKLET 8 PAGINE
A volte capita che non sei nato in una provincia sperduta o in un quartiere ai margini della metropoli. Capita che non hai una famiglia sotto la soglia di povertà o storie pesanti nel tuo passato. Eppure, se hai trent’anni e sei cresciuto in Italia, di motivi per vivere nel disagio ne hai.
I Velodrama raccontano un istantaneo della realtà che assorbono quotidianamente con prosa mai banale senza cadere nelle facile retorica di matrice sessantottina o nell’autolesionismo che tanto ha caratterizzato il rock degli anni zero. Questo di cui parliamo potrebbe essere un disco scritto da Rino Gaetano se cantasse negli AC/DCL’eticAmorale propone dieci tracce che scorrono fluide nello stereo e che si fanno assaporare con piacere già al primo ascolto. La fruibilità del disco è resa longeva da un songwriting che apre all’ascoltatore diversi livelli di lettura: una prima impressione mainstream fino a godere di fini sfumature mai leziose. Ben miscelate le influenze di Smashing Punkins, Placebo e dei primi periodi di Verdena ed Afterhours. Le chitarre di Flavio Gianello sono pesanti senza trascendere nell’heavy e contribuiscono in gran percentuale alla definizione del gusto di questo disco. Raccoglie gli insegnamenti del rock alternative anni ’90 aggiungendo tanto di suo ed estraendo dal cilindro un suono potente come te lo aspetti live.Velodrama La sezione ritmica di Corrado Ciaccia (basso) e Fabio Cesarini (batteria) si apprezza maggiormente nei cambi di ritmo ed atmosfera che si incontrano improvvisi lungo tutto il disco, offrendo soluzioni stilistiche semplici ma efficaci. Il basso ha un ruolo di primo piano nella maggior parte del disco dove non si limita a “riempire vuoti”; vedere in particolare la traccia d’apertura “Io Personalmente Me Ne Frego”. In generale un sound ben definito e personale.
Si riesce ad apprezzare la stessa matrice compositiva sia nei momenti aggressivi che nelle parti acustiche, una tappa che difficilmente una band raggiunge al secondo lavoro da studio e senza una produzione titanica alle spalle.
Si resta particolarmente colpiti dalle doti di Stefano Pilloni, cantante e chitarra ritmica del quartetto; lungo le dieci tracce da prova di assoluto controllo delle corde vocali e non lascia dubbi sul fatto che ognuno dei molti registri canori utilizzati sia stato scelto e non una soluzione dettata da limiti tecnici. Poi, che vi piaccia o meno, se chiederete a lui probabilmente vi risponderà: “Io personalmente me ne frego”.

Tracklist

01) Io personalmente me ne frego
02) Il patto delle iene
03) L’eticamorale
04) L’isola artificiale
05) I miei giorni di anarchia
06) Maddalena
07) Sotto il letto
08) Lena
09) Il re dei pagliacci
10) Le tasche del gigante

www.velodrama.it


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Stefano D'Offizi

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