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Gab De La Vega – Songs Of Existence (Epidemic Records, 2013) di Fab Ippoliti

Gab De La Vega sembra mettersi a nudo con il concepimento di questo semplicissimo disco voce e chitarra. Ma l'attitudine del cantante degli Smashrooms non è doma. Non è il modo in cui si esprime a rendere questo disco meno potente, il suo messaggio meno ficcante. Col suo trio d'appartenenza Gab predilige l'impatto e l'integrità che l'HC prevedono e necessitano, in SONGS OF EXISTENCE Gab abbassa il tiro e sceglie di esprimersi in maniera più cantautorale, se vogliamo proprio cercare un genere che possa dare l'idea delle sonorità del disco. SONGS OF EXISTENCE quindi vi arriva apparentemente con un piglio meno…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : rExistence!

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Gab De La Vega - Songs Of ExistenceGab De La Vega sembra mettersi a nudo con il concepimento di questo semplicissimo disco voce e chitarra. Ma l’attitudine del cantante degli Smashrooms non è doma. Non è il modo in cui si esprime a rendere questo disco meno potente, il suo messaggio meno ficcante. Col suo trio d’appartenenza Gab predilige l’impatto e l’integrità che l’HC prevedono e necessitano, in SONGS OF EXISTENCE Gab abbassa il tiro e sceglie di esprimersi in maniera più cantautorale, se vogliamo proprio cercare un genere che possa dare l’idea delle sonorità del disco.

SONGS OF EXISTENCE quindi vi arriva apparentemente con un piglio meno duro, ma è una sostanza che sebbene appaia melliflua mantiene un vigore e un tiro ben deciso.
Gab De La Vega cantautore? Non troviamo dei testi di facilonerie o sogni o poesie astratte magari di stampo indie. Le pennate decise fungono da supporto funzionale a 30 minuti nei quali Gab dispiega il suo manifesto di non volersi omologare (nella track onomonima “cause to be is not to live, you call it existence – but you don’t resist/can’t you see this is me, you call it resistance I just want to exist“) e dare una visuale a chi ascolta del fuoco che arde dentro di lui. Non è cantautorato o forse è una forma più estremista, la scelta singolare di Gab va interpretata con un’ottica di voler consegnare ai suoi fan il suo messaggio in maniera più DIRETTA possibile, senza far distrarre con arrangiamenti e altri ammennicoli. In maniera diretta come la notte che non aspetta di certo nessuno per apparire ed è democraticamente libera e che Gab vede come il momento in cui le pressioni vengono via e si assapora l’aria della libertà. Succede in Freedom Comes At Night, succede che l’oscurità ci vuole unire tutti e farci assaporare “the taste of love and liberty: what you’ve never expected in your life/It happens tonight!
Nessuno, nulla può e deve fermarci. E se ti identifichi solo in un distintivo e intendi farmi piegare la testa col tuo scudo prendendo stupidamente ordini hai di che riflettere in My Name Is A Badge: “This job makes my day, and someone might think we’re all insane… But still makes my day“.
Una ricerca di comunicazione che a volte fa impattare, essendo senza compromessi: You vs Me, sto cercando di capirti ma non ci riesco e se le cose vanno avanti in questa maniera non sarò più in grado di interrelazionarmi. E al momento in cui si capisce di essere sovraccarichi bisogna prendere Another Breath e isolarsi in maniera da non farsi corrompere da ciò che le circostanze dettate da “normalità” e “realtà” ci impongono.
30 minuti intensi, in cui Gab ci dà in pasto il suo pensare privo di freni e moralismi, ma che non disdegna di tentare lo sperare in un mondo migliore (On A Boat), cercare di farci capire che il momento per cambiare il futuro è sempre stato ORA (Give Me The Sun) e continuare a descrivere la sua visione del crepuscolo del mondo e la ricerca cieca ad alternative, alternative che portano a materializzare il bisogno di dover andare via: un’imposizione che non giova nessuno e recide le esistenze dipingendole di amarezza (A Bag At The Door: Unknown is the way I will go. I will go)… Un crepuscolo che non è finzione, è una nave che affonda As We See The World Collapse. Sarà questo il futuro? Saranno la spersonalizzazione e l’omologazione la rovina della Vita? The End Of The Line? Ascoltiamo Songs Of Existence e pensiamo.

Tracklist:

1. Song Of Resistance
2. Freedom Comes At Night 
3. My Name Is A Badge 
4. You vs Me
5. Another Breath 
6. On A Boat 
7. Give Me The Sun 
8. A Bag At The Door
9. As We See The World Collapse
10.The End Of The Line 


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Fabio Ippoliti

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