Una band che oserei appellare a “rivelazione” di un tardo new wave, e non nascondo che la mia attesa era davvero tesa. Band Statunitense di base a LaFayette, si distinguono per un suono leggermente retrospettivo, dalle atmosfere in bilico fra Dark e Psichedelia, con tonalità moderne ed abbastanza riconoscibili. Come già detto li attendevo con ansia ed ovviamente, Relics non sarebbe mai potuta mancare a questo appuntamento. Purtroppo il pubblico Romano non la pensava così, anche se va detto che nonostante i tre album già all’attivo, i TV Ghost sono ancora abbastanza nell’ombra, ancora sul ciglio di uno sconosciuto vortice che di tanto in tanto sputa fuori qualche nome degno di nota.
L’INIT Club di Roma mi accoglie come al solito, nonostante il duro colpo subito nei mesi precedenti e come si dice in questi casi, l’importante è rialzarsi sempre. Peccato per l’affluenza davvero minima, poco più di una ventina di persone, un vero peccato per questa band che avrebbe meritato ben altro pubblico. Sorprendentemente i TV Ghost, capitanati da Jimmy Frezza (voce e chitarra) reggono comunque il palco, anche se solo il frontman dimostra energia e volontà per portare a termine lo show come si deve. Parliamoci chiaro, per nessuno deve essere divertente suonare di fronte ad un pubblico così smagrito, ma un brano dopo l’altro, una schitarrata dopo l’altra, anche la band riesce a scaldarsi verso la fine dell’esibizione, giunta probabilmente in modo anticipato e che puntualmente sbriciola le aspettative di un pubblico che applaude ed incita comunque (per quanto può). Disconnect, ultima fatica dei fantasmi catodici, viene quasi completamente eseguito, anche se l’effetto acustico non è dei migliori (complice anche la sala semideserta). Un’oretta scarsa per un’esibizione che lascia un po’ l’amaro in bocca, di sicuro con un pubblico più numeroso sarebbe risultato tutto più coinvolgente e soddisfacente, e le scariche adrenaliniche di Frezza avrebbero avuto più ragione di esistere. La speranza è che tornino presto, che non decidano di evitare Roma nel prossimo tour. Davvero un peccato!
Per quanto mi riguarda, non posso che consigliare l’ascolto dei loro album studio, soprattutto Disconnect e Mass Dream, due lavori di ottimo spessore adatti a tutti i tipi di orecchie. La prossima volta, se ci sarete non ve ne pentirete, e nonostante tutto, c’è chi come me ha comunque apprezzato, riconoscendo il grande potenziale nei loro lavori in studio. Siete avvisati!
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