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Steve Rothery @ Crossroads, Roma (testo e foto di Mario Cordaro)

L’occasione per Steve Rothery, chitarrista fondatore dei Marillion, di presentare in anteprima europea il suo primo album solista The Ghosts Of Pripyat, è purtroppo scossa dalla notizia della scomparsa di Francesco Di Giacomo, storica voce del Banco Del Mutuo Soccorso. Le celebrazioni per l’uscita del disco si svolgono quindi in maniera molto soft, data l’importanza e la fama del musicista in questione. Ritengo sia stata una scelta corretta.
DSCF4311Disco solista di Steve Rothery dicevamo, forse è il caso di aprire una breve parentesi al riguardo: la somma
necessaria alle registrazioni è stata reperita tramite l’ormai noto “fund raising”… sistema utile, anche se fans e addetti ai lavori non hanno risparmiato le critiche al riguardo. In tutti i casi il traguardo, fissato a quindicimila sterline, è stato raggiunto in sole ventiquattro ore; se non fosse stato un nome famoso, ma comunque meritevole, sarebbe successo ugualmente? A voi la risposta.
Mettendo questo discorso da parte, e cercando di non pensare troppo a Di Giacomo, mi accingo ad ascoltare questi settanta minuti di buona musica. Un solo ascolto (dal vivo poi) non è certo indicativo della bontà di un disco, nè tantomeno sufficiente per catturare influenze o similitudini. I pezzi suonati, non di breve durata, richiamano indubbiamente Pink Floyd (nelloDSCF4319 stile chitarristico di Rothery, dal vibrato molto frequente) e Genesis con dei passaggi più moderni e veloci. Il tocco dell’inglese è morbido e fa da contraltare a quello di Dave Foster, decisamente più ferino anche se non rude. Gli assoli vengono alternati tra i due,
mentre il suono delle loro chitarre è pulito e decisamente non vintage. Alcuni titoli: The Old Man of the Sea Organ, White Pass, Yesterday Hero, Summer End. Due – ovvie – cover dei Marillion (tra cui Cinderella Search) chiudono in bellezza la serata.

Non resta altro che aspettare l’uscita del disco per verificare la bontà degli spunti ascoltati dal vivo; non conoscere i pezzi, e non aver potuto coglierne tutte le sfumature, limitano molto un eventuale giudizio, fosse esso in positivo o in negativo.


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Mario Cordaro

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