Forsqueak – Forsqueak (Almendra Music, 2013) di Marco Calò

Parental Advisory : Absolutely No Lyrics sarà l'unico messaggio chiaro che i Forsqueak lanceranno in maniera diretta, il resto sarà un intenso viaggio dei sensi e dei ricordi, in grado di emozionare e rievocare storie passate o voglie irrealizzate. Non sottovalutate l'ascolto di questo disco, resta impresso e difficilmente si riesce a liberarsene. Con queste premesse si presenta Forsquak, disco d'esordio della band palermitana che negli ultimi mesi è stata in grado di farsi apprezzare a suon di live, ricordiamo su tutti l'esibizione al Beat Full Festival 2013 (Piana degli Albanesi), dove hanno diviso il palco con Good Falafel, Waines, Davide Di Rosolini…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Sensazionale

Voto Utenti : 4.78 ( 3 voti)

Schermata 02-2456695 alle 21.38.33Parental Advisory : Absolutely No Lyrics sarà l’unico messaggio chiaro che i Forsqueak lanceranno in maniera diretta, il resto sarà un intenso viaggio dei sensi e dei ricordi, in grado di emozionare e rievocare storie passate o voglie irrealizzate. Non sottovalutate l’ascolto di questo disco, resta impresso e difficilmente si riesce a liberarsene. Con queste premesse si presenta Forsquak, disco d’esordio della band palermitana che negli ultimi mesi è stata in grado di farsi apprezzare a suon di live, ricordiamo su tutti l’esibizione al Beat Full Festival 2013 (Piana degli Albanesi), dove hanno diviso il palco con Good Falafel, Waines, Davide Di Rosolini e Marta Sui Tubi; e la più recente , al TMO con gli Appaloosa. I nomi che compongono i Forsqueak sono Sergio Schifano e Bruno Pitruzzella alle chitarre, Luca La Russa al basso e Simone Sfameli alla batteria. I quattro incrociano i propri strumenti frequentando le scuole di jazz tra Roma e Palermo, il jazz è di fatto la chiave di lettura del sound “Forsqueakiano”, ma Forsqueak è di più, molto di più; c’è il post rock psichedelico di 345, con il suo lungo e meraviglioso crescendo che esplode nel finale, c’è progressive in Dafaremido, math rock in Settolto e così via.

Il disco si apre in maniera rumorosa e selvaggia, il riff di Lapis, è devastante, dissonante e azzeccatissimo, un apertura rock per un disco che alla fine si rivelerà essere rock e mille altre cose tutte insieme. Il pezzo è anche uno dei più apprezzati dal vivo, tanto da essere spesso ripreso anche nel finale dell’esibizione, impossibile tenere ferma la testa. Segue 345, una delle composizioni più brillanti della band, un viaggio fantastico che si sviluppa attraverso una delicata trama di chitarre accompagnate con sapienza dal basso di Luca La Russa e da Simone Sfameli che tiene tempi e contro-tempi battendo le mani, il pezzo si arresta di colpo per poi ripartire in maniera progressiva e sempre più decisa, per poi detonare in un finale epico e perentorio. Anche questo, un brano che evidenzia le doti tecniche e musicali dei quattro musicisti palermitani. Onesqueak è un breve e dolce intermezzo della durata di 1 minuto e 29 secondi che fa da apri pista a Settolto, uno dei pezzi più cattivi del disco caratterizzato da una ritmica sporca e prepotente che si arresta per poi ripartire fino ad arrestarsi definitivamente quando il pezzo tramonta in un’atmosfera buia e paranoica con le chitarre che lavorano bene questo momento del brano che prepara ad un altro finale esplosivo con distorsione rozza e chiusura in dolcezza degna dei migliori Mogwai. Dafaremido è uno dei pezzi più particolari della band, una traccia Schermata 02-2456695 alle 21.40.10dove i Forsquak danno l’impressione di specchiarsi nella loro stessa bravura. Ne viene fuori un brano caratterizzato da un botta e risposta tra le chitarre in contro tempo e in continua dissonanza. Twosqueak è il secondo intermezzo che introduce Salpa, altro pezzo sublime che merita un ascolto dedicato, occhi chiusi e cuffie per viaggiare con la testa in luoghi lontani e inesplorati. Segue Well You Needn’t brano molto veloce, tecnico e a tratti delirante, qui viene messo in risalto Simone Sfameli alla batteria con tempi aritmici e cambi rapidi oltre  al minuto abbondante in solitaria in cui mette in mostra tutto il suo talento e che fa da intro a Threesqueak brano di sola batteria che conferma ciò che è stato anticipato nel finale del precedente brano. Il disco si avvia alla conclusione con gli ultimi due brani, il primo è Splastick brano dalle mille sfaccettature, ch parte lento e dolce per poi divenire improvvisamente spettrale fino a divenire gradualmente cacofonico e noise. Chiude il disco la undicesima traccia Foursqueak, quarto rumoroso skip che conclude il percorso Forsqueak.

La sensazione è quella di chi ha appena concluso un lungo viaggio attraverso i luoghi più remoti della terra e dell’animo umano e ci si sorprende nello scoprire che si è rimasti semplicemente seduti e il merito sia tutto del sound di questa band palermitana che si ha tirato fuori dal cilindro un disco elaborato ma molto sincero e genuino. Un plauso va fatto alla Almendra Music per averli scoperti e portati al disco.

Un album d’esordio di rara maturità, per una band dal grande potenziale, e si sa, da un grandi poteri derivano grandi responsabilità!

Tracklist

1. Intro
2. Lapis
3. 345
4. Onesqueak
5. Settolto
6. Dafaremido
7. Twosqueak
8. Salpa
9. Well You Needn’t
10. Threesqueak
11. Splastick
12. Foursqueak


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Marco Calò

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