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Carnenera – Carnenera (Sinusite Rec, 2014) di Marco Calò

E' evidente che i Carnenera non sono una band comune. Questi tre diavoli di Milano sono riusciti a vomitare un sound assolutamente unico e alienante, dissonante e quantomai vario che immobilizza l'ascoltatore in una morsa mortale da trance psichica. I nomi che compongono i Carnenera sono, Carlo Garof alla batteria, Luca Pissavini al basso e Lorenzo Sempio alla chitarra ed effettistica. I tre si affacciano all'uscita discografica sotto le ali di Sinusite Rec al quale va il merito dell'ennesima scoperta azzardata e azzeccata. Il disco si apre con il primo brano dal titolo Tilikum, un viaggio sensoriale rumoroso e ritmato, un chiaro esempio…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Oscuro

Voto Utenti : 4.75 ( 4 voti)

Cover AlbumE’ evidente che i Carnenera non sono una band comune. Questi tre diavoli di Milano sono riusciti a vomitare un sound assolutamente unico e alienante, dissonante e quantomai vario che immobilizza l’ascoltatore in una morsa mortale da trance psichica. I nomi che compongono i Carnenera sono, Carlo Garof alla batteria, Luca Pissavini al basso e Lorenzo Sempio alla chitarra ed effettistica. I tre si affacciano all’uscita discografica sotto le ali di Sinusite Rec al quale va il merito dell’ennesima scoperta azzardata e azzeccata.

Il disco si apre con il primo brano dal titolo Tilikum, un viaggio sensoriale rumoroso e ritmato, un chiaro esempio del sound di questa valida band. La traccia numero due è William Blake, brano che parte lento e sincopato, accompagnato da aritmie e gorgheggi che fanno da cornice ad un brano assolutamente infernale. Il brano numero tre mantiene i toni invariati, si intitola La marcia dei triceratopi e vede la partecipazione dell’enigmatica Dalila Kayròs alla voce, decisamente il miglior brano del disco. Il lavoro prosegue aumentando d’aggressività l’approccio sonoro con Duello brano che riporta i Carnenera allo strumentale folle e non-sense. Twenty-One Thousand Leagues è il brano che segue, brano atipico rispetto all’approccio dei precedenti, con una struttura un pò più post-rock. La chitarra reverberata viene accompagnata in questo viaggio musicale da un basso iper-presente per un crescendo che non ha nulla da invidiare ai migliori brani dei Mogwai. Il viaggio prosegue su toni soft con Nine and Then Some, brano dove è la struttura di basso a farla da padrone, prima della scarica elettrica nel finale con chitarra e batteria che alterano i ritmi. Il disco si avvia alla conclusione. Il brano numero sette è William Wallace, brano anche questo molto particolare e difficile daFoto Band inquadrare anche dopo diversi ascolti, un lungo intro cacofonico introduce una possente ritmica accompagnata da una batteria con ritmi cadenzati, sullo sfondo dei cori solenni. Penultimo brano del trio milanese è Tre gatti, brano in cui appare evidente la matrice jazz-fusion della sezione ritmica basso-batteria con Lorenzo Sempio che si diverte a tramortire la propria chitarra tirandone fuori il delirio. Chiude il disco Self harm, ultimo atto di questo viaggio rumoroso e delirante. Il brano nello specifico è uno dei più validi dell’intero lavoro discografico, riuscendo ad unire sonorità post-rock come quelle espresse in Twenty-One Thousand Leagues, alle ritmiche martellanti ed ossessive tipiche del sound ricercato dei Carnenera.

Un disco che ha ampi margini di mercato, in quanto spazia dal post-rock al fusion, con evidenti contaminazioni rock e jazz, la matrice è chiaramente noise e la rumorosità del prodotto porta ad ambientazioni soffocanti ed infernali.

Un altro centro per la Sinusite Rec e un ottimo esordio per i Carnenera.

 

Tracklist:

1. Tilikum

2. William Blake

3. La Marcia dei Triceratopi

4. Tre Gatti

5. Twenty-One Thousand Leagues

6. Nine and Then Some

7. William Wallace

8. Duello

9. Self-Harm


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Marco Calò

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