The Outsider – My Own Four Walls (2013) di Marco Calò

The Outsider è il progetto solista di Andrea Cicala, chitarrista palermitano classe '93 già membro dei Chester Gorilla, band che attualmente si sta imponendo nei palchi del capoluogo siciliano. Non si vede spesso un artista intraprendere la carriera solista nel mondo del metal, forse perchè risulta più semplice affidare il risultato di un lavoro musicale a più idee, o perchè semplicemente fa più "figo" suonare in una band. Questo non è il caso di Andrea Cicala che con l'alias The Outsider è riuscito a tirar fuori dalla propria testa My Own Four Walls, concept album che esprime il senso profondo…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Sorprendente

Voto Utenti : 4.78 ( 2 voti)

882067_1474056412821407_945443662_oThe Outsider è il progetto solista di Andrea Cicala, chitarrista palermitano classe ’93 già membro dei Chester Gorilla, band che attualmente si sta imponendo nei palchi del capoluogo siciliano. Non si vede spesso un artista intraprendere la carriera solista nel mondo del metal, forse perchè risulta più semplice affidare il risultato di un lavoro musicale a più idee, o perchè semplicemente fa più “figo” suonare in una band. Questo non è il caso di Andrea Cicala che con l’alias The Outsider è riuscito a tirar fuori dalla propria testa My Own Four Walls, concept album che esprime il senso profondo di oppressione di quando la propria casa diventa luogo di reclusione e l’inquietudine del non poter fuggire. Il giovane chitarrista dà prova di enorme maturità musicale sia nelle liriche che nell’esecuzione strumentale, ogni strumento e parte digitale dell’album, infatti, è stata incisa da Andrea Cicala che dimostra, oltre che un buon orecchio e senso del ritmo, ottime doti da polistrumentista. L’album è stato registrato in casa con discreto risultato a livello di qualità del suono e contiene tutto, dal rock potente e veloce di My Own Hell allo strumentale totalmente psicologico di Throwback Days, aggiungiamo una buona dose di elettronica e il gioco è fatto.

Il senso del disco appare chiaro fin dalla prima traccia Trapped In, che apre il disco con una lenta litania vocale con un sotto fondo molto ambient che innesca il 1185416_644193042289685_1128963001_nsecondo brano Human Wishes dove si comincia a fare sul serio con un basso molto scuro e grezzo abilmente accompagnato da un arpeggio semplice e ridondante che intorpidisce la mente dell’ascoltatore.  La voce parte timida per poi rafforzarsi insieme alla chitarra distorta e l’assolo si sposa perfettamente con la ritmica distorta. Con My Own Hell l’artista esprime il massimo dell’abilità chitarristica e vocale dando vita ad uno dei brani più cattivi del disco con inserti di elettronica in stile Nine Inch Nails, si accoda al precedente brano anche Ocean, qui si rendono più presenti i synth e le ritmiche di basso, le chitarre fanno il loro sopratutto nell’assolo molto espressivo e orecchiabile. Dalle ritmiche più pesanti e forti l’album si smorza a questo punto con Throwback Days, brano interamente strumentale che richiama molti stili, dal posto rock dei Mogwai o This Will Destroy You fino al trip-hop dei Massive Attack, un brano a tratti molto riflessivo. Ci si risveglia bruscamente dal torpore con Breakage, brano strumentale come il precedente ma totalmente diverso, molto più ritmato e decisamente metal, con un particolare stacco nel finale quando l’inserimento del piano spiana la strada per un delirante assolo di chitarra che ricorda Slash dei Guns N Roses. La traccia numero 7 porta l’ascoltatore in una dimensione diversa con Time Stand Still, brano molto quieto rispetto ai precedenti ma altrettanto ritmato nel quale i synth e la voce fanno da veicolo verso l’esplosione nel finale.  Just Wait è una ballata molto lenta in stile unplugged e molto dolce da ascoltare, il pezzo serve ad introdurre l’ultima energica canzone del disco, Trapped Out, che richiama il primo brano e comincia con un delirante assolo di chitarra per poi proseguire con un piano molto torbido e spegnersi insieme al disco.

L’impressione è quella di un artista con molto talento e di grandi prospettive, ci sono ancora enormi margini di miglioramento ma la giovane età fa ben sperare.

Un disco molto orecchiabile che richiama parecchie influenze e sembra realizzato per un pubblico molto vasto di ascoltatori, dal metallaro purista al rocker moderno.

Tracklist:

1. Trapped in
2. Human Wishes
3. My Own Hell
4. Ocean
5. Throwback Days
6. Breakage
7. Time Stand Still
8. Just Wait
9. Trapped Out


Commenti

Marco Calò

Click here to connect!