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Roccaforte – Sintesi (Keep Hold, 2013) di Silvano Annibali

"Una critica che ci viene fatta è che la nostra musica non è collocabile in un genere ben definito. Ma è quello che vogliamo. Infatti ci definiamo eclettici. Ognuno di noi arriva da esperienze e gusti musicali diversi e abbiamo voluto mantenere queste caratteristiche. Il fatto che non possiamo essere definiti vuol dire che il nostro lavoro è riuscito con successo". Così si esprimono i Roccaforte ( dal Comunicato Stampa di Synpress 44) in merito alla loro essenza: eclettici. Ascoltando questo nuovo album Sintesi, una sorta di raccolta dei loro brani migliori, riarrangiati per l'occasione e arricchiti da qualche inedito,…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Eclettico

Voto Utenti : 4.43 ( 5 voti)

Sintesi“Una critica che ci viene fatta è che la nostra musica non è collocabile in un genere ben definito. Ma è quello che vogliamo. Infatti ci definiamo eclettici. Ognuno di noi arriva da esperienze e gusti musicali diversi e abbiamo voluto mantenere queste caratteristiche. Il fatto che non possiamo essere definiti vuol dire che il nostro lavoro è riuscito con successo”. Così si esprimono i Roccaforte ( dal Comunicato Stampa di Synpress 44) in merito alla loro essenza: eclettici. Ascoltando questo nuovo album Sintesi, una sorta di raccolta dei loro brani migliori, riarrangiati per l’occasione e arricchiti da qualche inedito, non possiamo che condividere la loro affermazione; ma ci pare chiaro subito che è forse proprio per questo “eclettismo” che i Roccaforte, pur avendo tutte le carte in regola per poter “sfondare” nei circuiti delle radio e godere della popolarità alla pari di gruppi come i Modà, restino invece ancora dietro le quinte nonostante la formazione sia attiva da venti anni. Ineccepibili nella tecnica, ispirati nei testi, talentuosi nel servirsi delle contaminazioni più svariate, si sciupano però nel risultato finale che non rende giustizia alle energie profuse. La vocazione new-progressive, che è leggittimata dal loro esordio negli anni ’90 ( in linea con band come i Timoria) pervade a tratti il lavoro ma non ne costituisce l’anima portante, e paradossalmente non lo impreziosisce, anzi, lo appesantisce anacronisticamente.
Ed è così che pezzi ispirati e godibilissimi come 20mq di libertà, L’aquilone, Giubbotto in pelle nera, perdono parte del loro fascino perchè ingombrati da suoni di synth sinceramente datati.
Funziona molto bene invece Avatar, brano inedito e forse proprio per questo più fresco ed assolutamente adatto ad essere apprezzato da un pubblico su larga scala:“Fermati adesso, prova a sentire, come sarebbe il nostro cammino, vissuto così… Ostacoli enormi, abbatterli assieme, i sogni da stringere tra le tue mani, erano lì… Sognando un avatar,  fuggirò da qui, da un mondo perso ormai, e non cercatemi, non tornerò mai più, vivrò come in un film, sognando un avatar…”

Se lo spirito di questo lavoro è quindi quello di fermarsi, guardare il passato, elaborare nuovi schemi e ripartire, la band piemontese ha tutte le carte in regola per poter finalmente emergere dal contesto underground dal quale è arrivato il momento di spiccare il volo; in caso contrario, se Sintesi rappresenta l’attuale nuova offerta dei Roccaforte, si è optato per la libertà espressiva e l’autonomia stilistica, senza però il pretesto di inserirsi in una scena musicale quale quella attuale, che predilige e consuma (purtroppo…) ben altri suoni e generi.

 

Tracklist:

1. Avatar
2. 20mq di libertà
3. Vetrine
4. Africa
5. Gli occhi di un’altra lei
6. Vai
7. L’aquilone
8. La dolce età
9. Bambino
10. Giubbotto in pelle nera
11. Tempo di scappare
12. Metamorfosi


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Silvano Annibali

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