Score
Concept
Artwork
Potenzialità
Conclusione : Popolare
I Pivirama sono il gruppo di Raffaella Daino e una serie di musicisti alle spalle. Fantasy Lane è il terzo lavoro, dopo Cosa Sembra del 2004 e In My Mind del 2009. Questo album, uscito per la New Model Label è un viaggio da sud a nord, con uno scuolabus degli anni 90, di una artista palermitana e del suo gruppo musicale. E’ un disco dove non riusciamo a trovare le atmosfere malate, il Post Rock che loro tengono a citare nel comunicato stampa, ma solo le venature Pop, unitamente a delle basi Rock estremamente curate e orecchiabili. Le musiche sono effettivamente godibili, ma non sono così “malate” ed alternative. Il prodotto è buono sotto alcuni punti di vista. A loro favore gioca lo stile 2.0. Mi spiego: solitamente i gruppi con frontwoman di stampo Rock, tendono a ricalcare i gruppi Rock anni 90 (Cramberries, Cardigans, ecc.ecc) invece i Pivirama si avvicinano più a degli edulcorati Blonde Redhead per l’uso di synth, di chitarre distorte, suoni eterei, una voce sospesa e tremante. Nei primi 10 anni di storia, i Pivirama, si sono tolti belle soddisfazioni, aprendo i concerti di gente del calibro di Robert Plant, Afterhours, Patty Pravo, suonando spesso anche all’estero. Questo album sancisce i 10 di palco, affrontando proprio un viaggio dall’Italia al Regno Unito.
Fantasy Lane si apre con Sick, un pezzo sinceramente non all’altezza degli altri del disco, in cui la voce sembra marmellata spalmata su una fetta biscottata che si spezza. Sulla voce della cantante hanno messo effetti incoerenti, in cui si passa da un riverbero equilibrato, a botte di multitraccia e delay. SonicaMente, la terza traccia, è l’unico pezzo totalmente in italiano, se tralasciamo il brutto gioco di parole del titolo, è un pezzo che ha un buon ritmo, una voce ben sospesa. Il pezzo è un buon esempio di come si possa fare una buona canzone Rock anche in italiano. War, la traccia successiva, torna un passo indietro, ma con i dovuti accorgimenti, sarebbe un pezzo estremamente radiofonico. Fantasy e Calling sono due pezzi ispiratissimi in cui spicca la bravura e l’esperienza dei musicisti. Il problema, soprattutto in Fantasy,è questo ancoraggio al Pop, al Rock orecchiabile e fruibile a tutti i costi, che di fatto uccide quel piglio sperimentale che rimane incatenato in riff e riffetti. Mom Theresa è la traccia sperimentale che chiude l’album, prima della versione unplugged di War, in cui la base elettronica ambient accompagna un discorso di Madre Teresa di Calcutta. Un bel tentativo. Cosa che non si può dire dell’artwork, si poteva fare davvero qualcosa di più.
Insomma, questo disco dei Pivirama piace e non piace. Come detto, non vediamo la psichedelia, le atmosfere psych malate e il Post Rock con venature Pop che millantano, ma piuttosto un Pop Rock estroso. Quello che risalta, infatti, non è la sperimentazione, ma l’esperienza e il meccanismo ben oliato dietro alla costruzione delle canzoni, che rendono facile una costruzione complessa. Il Post Rock è altrove, non qui.
Tracklist:
1. Sick
2. Just for a while
3. SonicaMente
4. War
5. Fantasy
6. I am mine
7. Difference
8. Calling
9. Mom Theresa
10. War (Live unplugged@Radio1)