Palermo, sabato 21 Dicembre serata abbastanza fredda ma non al Mob dove sta per consumarsi l’evento metal più coinvolgente e fisicamente devastante dell’anno. La comunità rock-metal del capoluogo siciliano si riunisce per augurarsi il buon Natale nella maniera a loro più congeniale, cioè a suon di musica pestata, potente e live. Un maxi concerto sapientemente organizzato da Bruno Marzano gestore del locale e sopratutto leader dei Reflections, in collaborazione con Domenico “Mimmo” Costa, un’autentica istituzione nel mondo del Metal cittadino. In questa serata i nomi che si avvicenderanno sul palco saranno, oltre i già citati Reflections, Crimson Wind, Led By Lust, Chester Gorilla, Untory ed Ego Divided.
In un’atmosfera cupa e molto underground, da sotto borgo londinese, si presenta la prima band della serata, i Chester Gorilla band nata nel 2007 composta da Danilo Lombardo alla voce, Daniele Caviglia e Andrea Cicala alle chitarre, Filippo Caviglia al basso e Gabriele D’Armetta in Batteria. i 5 palermitani suonano un heavy metal molto potente e deciso con evidenti influenze anni 80 e 90 sfoggiando ottime doti tecniche sia individuali che d’insieme. Sul palco del mob i Chester Gorilla propongono una scalatta formata interamente da pezzi inediti. Senza troppi giri di parole l’esibizione inizia con The Tell Of The Prince, buona scelta per costringere il pubblico ad avvicinarsi al palco per vedere cosa stia succedendo, il pezzo è veloce e mette in piena luce l’abilità dei chitarristi tra assoli e ritmiche sostenute. in rapida successione seguono Bright Sky, Time To Remember e David and Goliath, i motivi veloci non variano e il pubblico sembra apprezzare, a questo punto la scaletta prevede Michelangelo, primo singolo della band, e brano che scatena letteralmente il pubblico delle prime file che non riesce più a contenere il pogo. L’esibizione si avvia al termine, i Chester Gorilla si sono egregiamente destreggiati davanti il pubblico che è andato aumentando durante la loro esibizione, gruppo da tenere d’occhio.
Pochi minuti per un veloce cambio di palco ed ecco I Led By Lust, band formatisi a Palermo nell’estate di quest’anno che con la loro età media di 20 anni sono la band più giovane della serata. Il progetto Led By Lust cerca di racchiudere in se le diverse correnti musicali dei componenti, infatti la musicalità della band spazia dagli inserti prog, apportati in gran parte dal leader Andrea Saccone, alle ritmiche feroci tipiche del trash in stile Pantera o Slayer.La formazione sul palco vede Andrea Saccone alla voce, Federico Di Marzo e Walter Tranchina alle chitarre, Gaetano Incandela al basso e Manfredi Mansueto alla batteria. Il primo brano non ha bisogno di presentazione, Symphony of Destruction dei Megadeth è un buon biglietto da visita per iniziare l’esibizione. Salta subito all’occhio la scelta di Andrea di aumentare il suo raggio d’azione da sopra il palco fino a pochi centimetri dal pubblico quasi come se il solo palco gli andasse stretto, scelta coraggiosa, l’esibizione ne guadagna. Secondo pezzo in scaletta è Sad But True pezzo dei Metallica che trova parecchi consensi tra il pubblico ,Mimmo su tutti, sia per la scelta del brano che per la buona esecuzione, al termine del quale Andrea introduce l’unico inedito della band, The Heir, brano che colpisce per la sicurezza e personalità con il quale la band lo suona, il pezzo è della band ed è cucito su misura e i ragazzi se lo sentono addosso, il risultato è apprezzabile. Segue Cemetery Gates dei Pantera brano concluso in crescendo dopo un inizio un pò incerto. I Led By Lust concludono l’esibizione con Electric Eye dei Judas Priest per la gioia del pubblico che vede i LBL dare il meglio.
Altro cambio di stage, sul palco gli Untory storica band di Palermo in attività da circa 20 anni, che col suo death-metal oscuro come la notte, orienta la propria fetta di Assoult Fest verso atmosfere infernali cupe e tetre. la voce di Ivan Bologna è un growl così profondo che sembra arrivare dalle viscere della terra, e la parte musicale è caotica e perfetta allo scopo. Un lungo intro strumentale da il là all’esibizione con Prima Lux, il pubblico sembra frastornato dalla potenza spettrale dell’esecuzione. Segue After The First Death che si incanala sulla falsa riga del precedente, Flagellated Soul Of Deception e Spiritual Isolation, brano che sembra avvicinarsi più allo stile metal e meno al death. Chiusura affidata al brano Holy Rites uno degli ultimi brani prodotti dalla band palermitana. Per gli amanti del genere, impossibile non conoscerli e apprezzarli.
I prossimi a salire sul palco rappresentano una autentica istituzione nel mondo del metal-core made in Sicily. I Reflections, all’attivo dal 2000, questa band mischia un sound potente e ritmato che affonda le radici dal punk-hardcore al metal, passando attraverso il nu-metal e il crossover. Line-up della serata vede lo storico leader Bruno Marzano alla voce, al basso Marco “fat Frankie” Calì, alla chitarra il nuovo volto Giuseppe Calisti, Giuseppe “Andy” Pitarresi elettronica e loop, e Mirko Montalbano alla batteria. La band prende posto sul palco tra le urla impazienti del pubblico che in quel momento tocca l’apice in quanto a numero di presenti. Poche parole per rompere il ghiaccio ed ecco arrivare come una pioggia di mattoni Skool Song, brano di rara potenza che viene arricchito dal mago dell’elettronica Andy con effetti e loop, il pubblico è già impazzito. Segue Down In The Shithole, e qui si capisce il motivo per cui da quasi 15 anni questi ragazzi continuano a calcare i palchi della città con la stessa intensità e potenza sonora. Sempre dal disco Re-Evolution viene scelta Trick or Treat la gente risponde entusiasta all’esibizione di Marzano & soci. Arriva il momento di quello che è forse il pezzo più rappresentativo della band, che a conti fatti diverrà il perfetto inno per la serata, On The Street, splendido brano che viene introdotto in loop da una chitarra acustica, al quale si accoda Calisti con la chitarra e Calì insieme a Montalbano per la sezione ritmica, si mischia al tutto il cantato tra rap e rock di Marzano fino ad esplodere nel ritornello che la gente canta a squarciagola come se il brano fosse una qualche cover di una super band americana. seguono Refuse/Resist e I’ve Cried 4 a Bitch. Grande esibizione per i Reflections che soddisfatti si apprestano a lasciare il palco alla band successiva, ma il pubblico non è d’accordo, ne vuole ancora e a gran voce convincono la band a suonare nuovamente il loro pezzo preferito, quella On The Street, già ascoltata appena pochi minuti prima ma che evidentemente non aveva di certo stancato il pubblico. Come lo stesso Bruno dirà poi a fine esibizione, sono proprio queste le cose che ripagano un artista per i sacrifici nel mettere su un evento del genere. Il set dei Reflections si chiude con una invasione del pubblico sullo stage per abbracciare Bruno Marzano che non può e non vuole sottrarsi all’affetto della folla.
I Reflections cedono il palco alla band successiva, I Crimson Wind, band power metal di punta del panorama cittadino nata nel 2008 a Palermo con già all’attivo un album intitolato The Wings of Salvation. La formazione che si appresta ad esibirsi sul palco è formata da Guido Macaione alla voce, alla chitarra Emanuele “Izzy” Bonura, al basso Niki Zummo, alle tastiere Diego Galati ed in batteria Claudio Florio. La band con il suo curriculum di tutto rispetto e membri conosciuti oltremodo anche per i vari progetti paralleli non ha bisogno di troppe presentazioni e sul palco apre il proprio set con Endless Dèjà Vù brano che vanta le ritmiche spinte di Niki Zummo al basso e gli assoli infuocati di Izzy Bonura che è una star in quest’ambiente. Il concerto prosegue con Wings Of Salvation tratto dall’omonimo disco, per poi continuare con Rain From The Universe brano che vede Diego Galati al piano destreggiarsi in un meraviglioso solo strumentale che paralizza il pubblico all’ascolto. Si susseguono poi Hold Your Dreams e I Want Out in particolare quest’ultimo brano molto potente con cavalcate ritmiche in stile Symphony X o Stratovarius. L’esibizione viene chiusa con Mask Of Hatred, il pubblico è assolutamente preso e la band divertita dal riscontro positivo dei propri brani.
E’ il turno dell’ultima band in programma gli Ego Divided band trash-core nata a Palermo nel 2005 e che ha attraversato varie fasi e cambi di line-up prima di arrivare la formazione attuale. L’orologio segna le 2,30 e la gente inizia a scarseggiare ma questo non scoraggia nè la band nè ciò che resta del folto pubblico della serata capitanata in testa dal solito Domenica Costa in arte “Mimmo”, autentico trascinatore di folle. I ragazzi sono sul palco e cominciano con la loro Warms pezzo molto potente che vede Mauro Travaglia alla voce sfoggiare fin da subito un growl e uno scream niente male. con Cry Your Name a mettersi in luce stavolta è la chitarra solista di Zio Sirpente che sfoggia tra l’altro una meravigliosa chitarra Jackson, a questo punto si susseguono rapide Source e Reason Fearless, entrambi pezzi inediti e dalle buone potenzialità, prima di congedarsi dal pubblico con un pezzo fuori scaletta, una particolare versione di Slaughtered dei Pantera. Il pubblico li applaude soddisfatto.
La serata si conclude con buona soddisfazione di tutti, dagli addetti ai lavori agli spettatori, buona la risposta del pubblico del Mob, ma di sicuro ancora si può crescere di parecchio in questo senso. Una serata che ha visto susseguirsi alcune tra le migliori band del panorama metal di Palermo. E’ stata una serata sporca, rumorosa e itinerante tra varie correnti e generi musicali con lo stesso filo conduttore.
La risposta alla fatidica domanda, Il rock è morto?? Palermo ha risposto di no.
SCALETTE
Chester Gorilla
- The Tell Of The Prince
- She Said
- Bright Sky
- Time To Remember
- David And Goliath
- Michelangelo
Led By Lust
- Symphony Of Destruction (Megadeth)
- Sad But True (Metallica)
- The Heir
- Cemetery Gates (Pantera)
- Electric Eye (Judas Priest)
Untory
- Prima Lux
- After The First Death
- Flagellated Soul Of Deception
- Spiritual Isolation
- Holy Rites
Reflections
- Skool Song
- Down In The Shithole
- Trick Or Treat
- On The Street
- Refuse/Resist
- I’ve Cried 4 A Bitch
Crimson Wind
- Endless Dèjà Vù
- Wings Of Salvation
- Rain From The Universe
- Hold Your Dreams
- I Want Out
- Mask Of Hatred (Halloween)
Ego Divided
- Warms
- Cry Your Name
- Source
- Reason Fearless
- Slaughtered
Click per il set completo di Marco Calò su Flickr