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Vaargin – Vaargin EP (Autoprod., 2013) di Silvano Annibali

Esordio autoprodotto per i Vaargin, band bolognese che suona il punk e che supera felicemente la prova del battesimo, proponendoci un EP con 5 pezzi brevi, incisivi e posti in scaletta seguendo un ordine azzeccato. Si parte benissimo infatti con V, il brano a nostro avviso più rappresentativo dell'EP: energia pura alla batteria, basso incisivo e chitarra che spazia su riff dalle evoluzioni originali, il tutto condito con una giusta dose di aggressività verbale, urlata con una voce che ha nelle sue corde le eco dei grandi del punk storico inglese. Con il secondo brano, Dust c'è un certo calo…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Growing

Voto Utenti : 3.25 ( 5 voti)

vaargin-musica-streaming-vaarginEsordio autoprodotto per i Vaargin, band bolognese che suona il punk e che supera felicemente la prova del battesimo, proponendoci un EP con 5 pezzi brevi, incisivi e posti in scaletta seguendo un ordine azzeccato.
Si parte benissimo infatti con V, il brano a nostro avviso più rappresentativo dell’EP: energia pura alla batteria, basso incisivo e chitarra che spazia su riff dalle evoluzioni originali, il tutto condito con una giusta dose di aggressività verbale, urlata con una voce che ha nelle sue corde le eco dei grandi del punk storico inglese. Con il secondo brano, Dust c’è un certo calo di energia e di appeal, ma il tutto scorre e va avanti come una sorta di “piacevole frastuono”, anche perché la durata breve dei pezzi (2 minuti e mezzo, 3 minuti al massimo) evita cadute pericolose. Kraken, e stavolta il titolo è in tedesco, rialza il livello dell’energia e della qualità, così come See, pezzo molto interessante, dove i suoni rudi e i ritmi punk concedono ampi spazi a sonorità più dark. Chiude l’album V2: si scende nuovamente di tono, ma il giudizio sull’intero lavoro resta nel complesso positivo.
I Vaargin sono partiti con il piede giusto: l’energia c’è, le vibrazioni arrivano, le contaminazioni anche sono ben accette. Un appunto possiamo indirizzarlo alla voce, che dovrebbe uscire con maggior evidenza: purtroppo spesso dà l’impressione di essere un po’ trattenuta, con il risultato di farsi imprigionare dalla chitarra.
Si possono etichettare i Vaargin come gruppo hardcore punk, post-hardcore o post-punk? Lascerei a loro la libertà di sentirsi “post” o “neo” di qualcosa e penso che la maglietta indossata da uno dei tre ragazzi in una foto di gruppo con la scritta “Joy Division” non sia per caso…

Tracklist:
1. V
2. Dust
3. Kraken
4. See
5. V2 


Commenti

Stefano Capolongo

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