Score
CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'
Conclusione : Genuino
Se possiamo darvi un consiglio, questi Speedjackers sono da sparare a tutto volume nel salotto di casa. Non câè miglior approccio a questo âEnough Is Enoughâ, secondo album di questi ragazzi veneti, quarto lavoro discografico se si considera la discografia comprensiva dei due ep âFeeling Youâ e âSecularizationâ. Sarebbe un peccato, infatti, non farsi travolgere dai riff elettrici e dai colpi della batteria di un disco che rappresenta unâulteriore svolta artistica della band; o meglio, anzichĂŠ svolta dovremmo parlare di assestamento visto che progressivamente i sei vicentini hanno eliminato le asprezze, smussato le parti piĂš ruvide nel loro sound, anche a costo di rendersi meno energici e piĂš prevedibili.
âEnough Is Enoughâ raccoglie undici tracce, colte, come raccontano gli stessi Jackers, nel corso di jam-session, fissate per la âNew Model Labelâ e in uscita lo scorso marzo. I trentacinque minuti complessivi del lavoro partono dal punk dellâesordio, passano per lâhard-rock del precedente âFavourite Sonsâ, ma si prendono maggiormente cura delle armonie e della composizione. CosĂŹ, tanto i cambi di intensitĂ quanto lâordine tra gli strumenti sembrano essere perfetti, senza stridii, anche se il gruppo riesce a conservare quella carica energica che è il suo punto di forza.
Il rock genuino di questo disco si mantiene intatto senza sfilacciarsi nei momenti piĂš energici, come in Genitals e Not For You, ma anche senza annoiare nei tratti in cui il disco rallenta per recuperare fiato, come in Gone. Le schitarrate scalmanate che si susseguono, pur senza variare mai lo stile, rimangono una perfetta base capace di dettare i tempi, come in Sabotage e Placebo, mentre in alcuni casi le sei corde si mettono a ricamare sopra la trama della canzone, ed è il caso dellâassolo finale di Happy, piuttosto che delle note punk che intermezzano Fever. Tuttavia il brano meglio riuscito sembra essere Flood che si srotola lungo una linea vocale limpida, tra un arpeggio e un accordo fendente, con unâottima batteria a scandire i tempi. Il compito di chiudere lâalbum è affidato a Pelle, brano in cui compare Tonylamuerte, vecchia conoscenza di Relics (https://www.relics-controsuoni.com/2012/09/tonylamuerte-dimoniocolombo-2012-black-nutria-di-stefano-capolongo.html), unico pezzo in italiano, che saluta lâascoltatore con una scarica elettrica finale.
Dunque, questo âEnough Is Enoughâ è una ventata dâaria fresca, piĂš raffinata dellâhardcore, ma energica come il rock piĂš schietto. Tra un rimando al punk tipicamente nordico e una melodia piĂš orecchiabile, la band conduce in porto un album che può (e forse deve) essere il punto di partenza per provare a trovare uno stile piĂš originale e inedito. Nel frattempo godiamoci questo âEnough Is Enoughâ per chiudere lâestate. E ascoltiamolo a tutto volume, non dimentichiamocelo.
Tracklist:
1-Sabotage
2-Fever
3-Tarci
4-Placebo
5-Genitals
6-Not For You
7-Flood
8-Positions
9-Happy
10-Gone
11-Pelle