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Altare Thotemico – Sogno Errando (MaRaCash records, 2013) di Stefano Capolongo

Ripartire col jazz. Chi si accinge a scrivere questa recensione non è aduso a inserire in esse spaccati della propria vita o aneddoti troppo personali e pertanto questo resterà certamente un caso isolato, tuttavia oggi sembra proprio il giorno giusto per farlo. La critica su Sogno Errando degli Altare Tothemico era pronta per Relics già da qualche mese: la scrissi in viaggio da Perugia a Roma, spaccato temporale in cui quest'album mi cullò dolcemente come in un sogno. Ma perchè il pezzo esce solo oggi? Mille vicissitudini hanno fatto sì che la redazione finale avvenisse in questi giorni, in un luogo infinitamente…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Onirico

Voto Utenti : 4.45 ( 1 voti)

altare-thotemico-sogno-errando-coverRipartire col jazz. Chi si accinge a scrivere questa recensione non è aduso a inserire in esse spaccati della propria vita o aneddoti troppo personali e pertanto questo resterà certamente un caso isolato, tuttavia oggi sembra proprio il giorno giusto per farlo. La critica su Sogno Errando degli Altare Tothemico era pronta per Relics già da qualche mese: la scrissi in viaggio da Perugia a Roma, spaccato temporale in cui quest’album mi cullò dolcemente come in un sogno. Ma perchè il pezzo esce solo oggi? Mille vicissitudini hanno fatto sì che la redazione finale avvenisse in questi giorni, in un luogo infinitamente distante dalle verdi vallate umbre ovvero Shanghai, Repubblica Popolare Cinese, il posto giusto per ripartire sotto ogni punto di vista. Ho deciso di dare nuova linfa al mio fuoco parlandovi proprio di quest’album perché esso ben sposa l’intensità e al tempo stesso la fragilità del mio animo in questo momento. Non siamo di fronte ad un disco easy listening giacché già la prima traccia, Le correnti sotterranee, dura ben 15 minuti che scorrono tra incursioni jazz e improvvisazioni meravigliose. E’ chiaro sin da subito che quando i musicisti che compongono gli Altare Tothemico sono lasciati liberi di esprimersi, sanno regalare grandi pezzi d’arte. Sfogliandone le pagine, Sogno Errando appare un disco abbastanza complesso e difficile da scalfire, all’inizio sembra avere linea melodica marcata ma poi la durezza dei testi e la lunghezza dei brani ci conducono in un mondo abbastanza difficoltoso da comprendere. Il senso di tutto ciò va scovato pian piano e gli artisti ci forniscono man mano degli indizi guidandoci verso la loro chiave di lettura, ben nascosta in un lavoro così strutturato. Sarà compito dell’ascoltatore coglierne le citazioni i ritorni e linee melodiche: sarà questa la chiave che aprirà lo scrigno di Sogno Errando. Profonda ed avvolgente è la voce di Gianni Venturi, grande sperimentatore della voce, che trasmette un forte senso territoriale, come avveniva con i gruppi progressive dello stivale negli anni settanta, foriero di narrazioni molto intime e personali. Ottima prova di quanto detto è fornita nella bellissima e contiana (Paolo Conte) D’amore e altri tormenti. Sogno Errando è un disco molto difficile da inquadrare,tra Jazz, Prog, Fusion, distorsioni vocali, monologhi e tanta sperimentazione (Neuro Pshico Killer è un omaggio ad essa)  che, se da un lato può risultare sfiancante, presta il fianco ad una moltitudine di interpretazioni.
Nonostante mi aspettassi un disco marcatamente progressive (se ci si fermasse al primo minuto potremmo pensare ad un omaggio agli Area), l’incontro con questo lavoro è stata una bella esperienza vissuta a 360 gradi, ricco di citazioni e supportato da musicisti eccezionali. Larghissimo spazio è dato al piano, portatore sano di un virtuosismo ai limiti dell’improvvisazione e accompagnato dal leitmotiv del dolce suono delle spazzole. Sembra un ambiente ormai dimenticato quello della musica jazz dal vivo: mettete su Sogno Errando e assaporatelo di nuovo.

Tracklist:
1. Le correnti sotterranee
2. D’amore e altri tormenti
3. Broken heart
4. Petali sognanti
5. Sogno Errando
6. Porpora
7. Neuro Pshico Killer


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Stefano Capolongo

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