Score
CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'
Conclusione : Inquieto

alla Nine Inch Nails (influsso universale strombazzato da i tre membri del gruppo), il tutto inglobato e rigurgitato senza troppi compromessi stilistici. Le registrazioni effettuate presso i noti studi Altipiani (label del disco) e la successiva opera di mixaggio, elevano a tal punto il disco da accomunarlo a lavori di band ben più mature. A tal proposito come non citare la stesura finale della batteria, avvenuta in una cantina, quasi a rimarcare la maniacale attenzione nei dettagli dei tre esordienti.
Le prime tracce del disco immergono l’ascoltatore in un mondo distorto, alienante, un universo melodico parallelo tanto dissonante da essere apprezzato per un verismo forse appartenente ad un’altra epoca relativamente vicina (grunge di Seattle) . La prima traccia Dallo Stomaco si apre con un rantolo atonico del cantante chitarrista Riccardo Galati, deus ex machina dell’intera formazione, quasi a voler sintetizzare una facciata architettonica che da quel momento difficilmente subirà significative variazioni su tema: montagne di distorsioni su montagne di disagio.
Il cantato, urlato e graffiante, narra liriche talmente esasperate da trasportare l’ascoltatore direttamente all’interno dell’ abito stretto che i Nhenia hanno confezionato con le proprie melodie. Se infatti è facile ricreare una scena depressa, lo stesso non si può dire per un quadro claustrofobico, straziato e straziante, ansiogeno.
La precisione di Massimiliano Zazza in brani come Imbalsamati, è condizione ‘sine qua non’ per la riuscita del tutto-tondo Nheniano, con una potenza esecutiva, tra l’altro, davvero notevole. Altri brani come Maiali e Come donne in Carriera, sono un assaggio intrigante delle capacità tecniche dei tre ragazzi romani, non ultimo Adriano Ladogana, bassista istrionico votato ad un compito nemmeno vagamente assimilabile al semplice accompagnamento. Pezzi come Orbite, Distruggi e la title track Contatto, invece, si fanno notare per la forza del messaggio, urlato, violento, senza mezzi termini, magari con l’utilizzo di versi laceranti ripetuti in un circolo ipnotizzante: ‘Distruggi tutto quanto, distruggi tutto quanto, distruggi, questo è quanto!’. Il tutto contornato dal solito compendio di chitarra distorta, basso sornione e batteria cannoneggiante.
In conclusione, appare davvero impossibile parlare in maniera negativa di questo Contatto dei Nhenia. Vuoi perché è merce rara trovare degli esordienti con un progetto chiaro e sviluppato a priori, vuoi per la riuscita effettiva del lavoro, convincente quasi in ogni fase della sua esecuzione. A pelle permangono delle perplessità, dovute perlopiù alla staticità del cantato (verso la fine del disco si accusa un po’ di stanchezza) e alla monotematicità di 12 tracce, sì uniformi, ma sviluppate su un genere che non consente una vastità espressiva infinita. Sicuramente ci saranno spunti bastevoli per migliorarsi in un futuro prossimo. Le idee ai tre Nhenia, non mancano di certo.
“Noi facciamo musica perché non possiamo non farla. Essa è un bisogno, permette di esprimere un potenziale, un grido interiore, esistenziale ma anche vitale, creativo”.
Amen fratelli!
TRACKLIST:
1. Dallo Stomaco
2. Acrilica
3. Sei stato Nominato
4. Imbalsamati
5. Cytherea
6. Come Donne in Carriera
7. Maiali
8. Favola dell’Ascesi
9. Orbite
10. Distruggi
11. Argilla
12. Contatto