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Eric Burdon & The Animals @ Crossroads Live Club, Roma (Testo e foto di Karol Banach)

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Passa per il Crossroads di Roma l’unica data italiana di Eric Burdon & The Animals, in tour celebrativo per i cinquant’anni di attività. Protagonista della scena musicale sin dagli anni ’60 e fonte d’ispirazione per tantissimi artisti, Eric Burdon sale sul palco attorno alle 22:30 e inizia lo show con When I was young, singolo risalente alla seconda metà degli anni ’60. Quello era il periodo d’oro della prima storica formazione degli Animals, protagonisti assieme insieme ai Beatles e ai Rolling Stones della British Invasion. A dimostrare però il fatto che Eric non ha ancora esaurito la sua geniale ispirazione e creatività, poco dopo arriva Water, caratterizzato da una venatura più rock, primo singolo estratto da Til Your River Runs Dry, ultimo disco uscito proprio nel 2013. Don’t let me be misunderstood è un salto nel passato, si tratta di un pezzo storico che stimola i primi cori, fischi di approvazione e numerosi applausi del pubblico, composto per la maggiore da fan di una certa età e che probabilmente ascoltavano Eric SAM_1666già all’inizio della sua carriera. Si nota come Eric abbia deciso di cambiare leggermente i suoi pezzi proponendoli in una versione caratterizzata da suoni funk, latino-americani, rhythm and blues, con un po’ di jazz e reggae. Tra i sette componenti del gruppo notiamo infatti la presenza di bonghi e di una seconda tastiera a rendere i suoni molto più morbidi e distesi. Questi suoni sono quelli che hanno reso famoso il progetto Eric Burdon and the War, gruppo in cui ha militato dopo la separazione degli Animals del ’69. Spill the wine appartiene proprio al repertorio inciso con i War, ed è resa ancora più speciale dall’accompagnamento delle note di un violino. Finiti gli applausi, si spengono le luci ad eccezione di un unico fascio diretto su Eric, che con l’accompagno della sola chitarra e dei bonghi propone una versione acustica da brivido di Crawling king snake. Si prosegue a con una bellissima versione di Before you accuse me, cover di Bo Riddley inclusa nell’ultimo album, e una versione web1rhythm and blues di River deep mountain high, dedicata alla grande Tina Turner. Il brano che conclude la prima parte dello show e rappresenta il momento più alto di tutta la serata è House of the rising sun. E’ un classico, uno dei brani più famosi e importanti della storia della musica contemporanea, che viene eseguito in maniera esemplare dal gruppo e cantato in coro da tutti. La commozione è ben visibile sulle facce dei presenti e le emozioni sono veramente all’apice. Dopo una breve pausa Eric ricompare con il gruppo per concludere l’esibizione con It’s my life, altro pezzo storico del suo repertorio. Il pubblico però non è più così partecipe. Sembra essere distante, lontano, ancora incantato o rapito dal brano precedente. Brani eseguiti in maniera così sublime ti restano impressi nella mente, non solo per il tragitto di ritorno e per tutto il giorno seguente, ma molto più a lungo. Sicuramente questa serata sarà rimasta impressa in mente a tutti i presenti, che magari ancora oggi ripensano a Eric Burdon, agli Animals e alla loro musica.

Ringraziamo Eugenio e il Crossroads per la collaborazione

 


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Karol Banach

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