I Massimo Volume arrivano a Palermo sull’onda di Aspettando i Barbari Tour, la location è quella de I Candelai, locale storico che da anni apre le porte alle band del panorama indie rock nazionale ed internazionale e tappa fissa per gli appassionati di buona musica del capoluogo siciliano. La band nasce a Bologna e rimane attiva dal ’91 fino al 2002 pubblicando quattro album e calcando numerosi palchi prima dello scioglimento. Tornano insieme nel 2008 mantenendo lo zoccolo duro della line-up con Emidio Clementi alla voce e basso, Egle Sommacal alla chitarra e Vittoria Burattini alla batteria, unica novità è l’inserimento di Stefano Pilia alla seconda chitarra, elemento che ha dato un valido apporto noise ed effettistico al sound dei Massimo Volume.
Ore 23.00 la band è sul palco e senza tergiversare Clementi comincia a scavare le note del suo basso per Dymaxion song, seguita da La Notte, Aspettando i barbari, Compound e La cena, tutti brani tratti da Aspettando i barbari sesto e ultimo disco pubblicato il 1º ottobre 2013. L’atmosfera ai Candelai si permea di misticismo dovuto allo spettacolo sonoro e visivo offerto dai Massimo Volume. Sullo sfondo dietro la band vengono proiettate sequenze luminose intervallate dall’immagine del disco, omaggio della band a Ryan Mendoza, difficile capire se sia la musica a fare da sfondo alle immagini o il contrario. L’esibizione procede con Litio e Le nostre ore contate, brani che precedono l’esecuzione di uno dei più particolari dell’attuale repertorio della band nonché open-track di Aspettando i barbari, Dio delle zecche, brano del quale Clementi fa una breve, la prima del concerto per altro, introsuzione spiegando che il brano è stato ispirato da una raccolta di poesie del quale Clementi stesso si innamorò lo scorso anno. L’esecuzione del brano lascia il pubblico attonito e senza fiato, come in una trance mistica dal quale vi si esce soltanto alla fine del brano per esplodere in urla e applausi: sarà questo l’iter seguito dal pubblico per l’intera durata del concerto. Con Il nemico avanza si fa più evidente la nuova strada musicale intrapresa dai Massimo Volume, con chitarre più rumorose e cacofoniche mescolate ai tempi compassati e martellanti della Burattini. La performance prosegue sulle note di
Vic Chesnutt e La bellezza violata. Il pubblico è a tratti rapito dalle canzoni e a tratti euforico per la potenza sonora seppur moderata nei tempi e nelle distorsioni. Silvia Camagni precede l’esecuzione di uno dei brani più richiesti dal pubblico, che esplode quando riconosce l’intro di Fausto, al quale fa seguito Da dove sono nato annunciato da Emidio come ultimo brano della serata ma che chiude soltanto la prima parte del set. La band rientra pochi istanti dopo sul palco strumenti alla mano accarezzando le note di Il primo Dio, seguita nell’ordine da Sotto il cielo, Coney island, Senza un posto dove dormire e Altri nomi. La band si congeda nuovamente dal pubblico, ma stavolta evitando di uscire dallo stage e accontentando il pubblico che chiede a gran voce uno dei brani storici del repertorio di Clementi & soci che non possono esimersi dall’esecuzione di Fuoco fatuo e Ororo, brani senza troppi fronzoli che paralizzano un pubblico estasiato e soddisfatto dalla performance di una delle band storiche del panorama indie rock nazionale.
I Massimo Volume sono tutto questo, semplicità ma anche onda d’urto devastante, un sound tutto nuovo che non perde le proprie radici ma riesce ad abbracciare i gusti di un pubblico anche giovane, il tutto unito ad una presenza scenica di raro magnetismo con Emidio Clementi sopra gli scudi con il suo pacato carisma e il suo basso con immagini sacre messo davanti al pubblico. Doverosi sono i complimenti e gli autografi a fine concerto ai quali la band si concede con particolare disponibilità.
SETLIST:
Dymaxion song
La notte
Aspettando i barbari
Compound
La cena
Litio
Le nostre ore contate
Dio delle zecche
Il nemico avanza
Vic Chesnutt
La bellezza violata
Silvia Camagni
Fausto
Da dove sono nato
Il primo Dio
Sotto il cielo
Coney Island
Senza un posto dove dormire
Altri nomi
Fuoco fatuo
Ororo